sabato, 23 Novembre 2024
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Il Corto Fiorentino sbarca all’Odeon per la finalissima

Siamo arrivati alla finale del concorso cinematografico ''Corto Fiorentino'': il concorso fatto da e per i giovani.

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Siamo arrivati alla finale del concorso cinematografico ”Corto Fiorentino”, fatto da e per i giovani.

CONCORSO. Sono quattro i cortometraggi arrivati in finale (due fuori concorso), che raccontano Firenze, realizzati da giovani fra i 16 e i 26 anni, che hanno partecipato alla seconda edizione del concorso ”Corto Fiorentino”. L’iniziativa è organizzata dal Quartiere 1 in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana – Mediateca. Hanno partecipato oltre 20 ragazzi che, nell’arco di qualche mese, hanno imparato a tradurre in video una storia, un racconto, uno stato d’animo. I ragazzi, divisi in gruppi da un minimo di 3 a un massimo di 5 componenti, hanno presentato un progetto di cortometraggio in forma scritta e sono stati selezionati dalla giuria per ricevere assistenza tecnica finalizzata a tradurre in video il progetto. Sempre grazie alla collaborazione della FTS Mediateca, il bando ha visto, inoltre, la realizzazione di un cortometraggio insieme ai ragazzi detenuti all’Istituto Penale Minorile con il quale il Consiglio di Quartiere 1 collabora da diversi anni.

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PREMIAZIONE. La premiazione si svolgerà lunedì 18 novembre alle 15 all’Odeon (ingresso gratuito), ospitata dal festival dei 50 giorni del cinema internazionale.

CORTO FIORENTINO. Corto Fiorentino è il primo bando di concorso per cortometraggi ed è nato dalla volontà della Commissione Giovani e Sport che, in collaborazione con la Commissione Cultura, ha deciso di non concentrarsi esclusivamente sui consueti servizi per la prevenzione del disagio, ma di promuovere anche attività che consentano ai giovani fiorentini di esprimersi attraverso varie forme di arte, potenziando e rilanciando spazi di pensiero creativo ed espressivo. Anche coloro che non avevano mai utilizzato una telecamera hanno potuto realizzare il proprio cortometraggio grazie alla assistenza tecnica fornita dalla F.S.T. Mediateca, senza la quale il progetto non sarebbe stato possibile.

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IL COMMENTO.  ”Corto Fiorentino – ha detto il presidente della commissione Giovani e Sport, Riccardo Sansone – è diventato un’importante opportunità per ragazze e ragazzi dai 16 a 30 anni di tutta la città di Firenze per esprimere i propri pensieri, le proprie visioni, i propri stati d’animo attraverso il linguaggio audiovisivo. Sono particolarmente contento perché questa seconda edizione ha dimostrato di poter aprire una strada anche professionale ad alcuni di questi ragazzi. Ancora una volta abbiamo dimostrato che i Consigli di Quartiere, anche attraverso queste iniziative, possono svolgere una importante funzione sociale, educativa e culturale per venire incontro alle esigenze che i giovani esprimono sul territorio e che spesso rimangono inascoltate”. ”Questo progetto – ha detto il presidente del Q1 Nicola Benvenuti – che ha permesso ai giovani di esprimere una propria visione del nostro territorio e della nostra città attraverso la telecamera, si inserisce perfettamente nella volontà del Consiglio di Quartiere 1 di sperimentare nuove forme di partecipazione nell’immaginare e costruire la Firenze del domani, come ad esempio il percorso partecipativo ‘Confronti Creativi’ che ormai da un anno stiamo portando avanti. Auguro alle ragazze e ragazzi che hanno partecipato di continuare a sviluppare nella vita la passione che hanno messo in questo percorso’. ”Mi piace pensare di aver contribuito – ha aggiunto il presidente della commissione Cultura del Q1 Grassi – a fornire un modello di lavoro che attinge nello stesso tempo al mondo fantastico e alla consapevolezza dello studio della tecnica. Saper usare la telecamera, imparare a montare un cortometraggio è l’unico modo per comunicare agli altri, in maniera leggibile, le storie, gli istanti di vita, che animano il lavoro artistico cinematografico. Mi piace pensare di aver contribuito, anche se solo per poco tempo, a dare felicità a questi giovani, di aver reso più lieve la loro vita con il lavoro creativo, di aver insegnato loro lavorare insieme perché un progetto si realizzi. Credo che modo migliore per impegnare le risorse pubbliche non ci sia”.

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