venerdì, 19 Aprile 2024
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”La notte delle stelle”, una serata in onore di Margherita Hack

Al Museo Nazionale del Bargello sabato 21 settembre ci sarà l'evento dedicato a Marherita Hack, in collaborazione con l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri.

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Al Museo Nazionale del Bargello, sabato 21 settembre, è in programma l’evento dedicato a Marherita Hack, in collaborazione con l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.

IL PROGRAMMA. Sabato 21 settembre alle 21 a farla da padrona sarà la straordinaria opera di Gérard Grisey “Le Noir de l’Etoile”, per sei percussionisti e l’amplificazione del segnale di due stelle pulsar. Il tutto verrà eseguito dal prestigioso ensemble We Spoke e dai musicisti Egidius Streiff e Fritz Hauser del Royal College of Music di Londra. La chiusura del Festival, il 22 settembre, sarà infine affidata simbolicamente al Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg, per richiamare alla memoria, dopo ben 101 anni dalla scrittura di questo capolavoro, uno degli insegnamenti più brillanti del grande compositore tedesco, ”In un senso non si deve mai essere inattuali: andando all’indietro”. Interpreti di questo capolavoro: Frauke Aulbert, soprano di coloratura con una gamma vocale di quasi quattro ottave e specialista in musica contemporanea, e l’acrobata francese Guillaume Bertrand che ne realizza una versione scenografica interpretando una sorta di spettatore sovrumano, come gli angeli de il cielo sopra Berlino di Wim Wenders. Apre la serata un omaggio a Luciano Berio nel decimo anniversario della morte: Michele Marasco interpreta Sequenza I per flauto, per lui riscritta dall’autore.

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LA STORIA. Quando, grazie a un astronomo dell’università di Berkeley, Gérard Grisey scoprì il suono delle pulsar, ne rimase talmente affascinato da decidere subito di utilizzarlo per una sua composizione, a cui lavorò tra il 1989 e il 1990. Lo stesso compositore affermò: ”L’aspetto inedito e insostituibile della trasmissione di queste stelle pulsar, orologi cosmici imperturbabili che hanno viaggiato diversi anni luce, crea un inaspettato confronto con la musica, e porta non solo la loro “voce” sulla scena, ma la cui organizzazione temporale è tutto il prodotto della loro velocità di rotazione”. L’universo in realtà è muto, perché nel suo vuoto sconfinato i suoni non si propagano; ma le pulsazioni elettromagnetiche di una stella pulsar, ricevute da un radiotelescopio, possono essere decodificate e trasformate in segnali sonori con un’operazione relativamente semplice.

PER INFORMAZIONI. -Infoline 055 611299
-Programma completo su www.flamensemble.com
-Prevendite: Circuito Box Office 055 210804 – www.boxol.it

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