martedì, 9 Dicembre 2025
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“L’Arte di farsi Pace”: a Pistoia la nuova mostra di Simone Del Sere

Fino al 7 gennaio sarà possibile visitare la mostra personale dell'artista fiorentino nella Biblioteca San Giorgio di Pistoia

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La Biblioteca San Giorgio di Pistoia apre le porte a “L’Arte di farsi Pace: codici estetici della crisi e della ricomposizione”, la nuova mostra personale dell’artista fiorentino Simone Del Sere. L’esposizione, curata dalla storica dell’arte Patrizia Gelli, rimarrà visitabile fino al 7 gennaio 2026, con ingresso gratuito. Un appuntamento che unisce arte contemporanea, impegno civile e riflessione etica, trasformando gli spazi della biblioteca in un percorso immersivo dedicato alla possibilità — e alla necessità — della ricomposizione.

Un viaggio dall’ombra alla luce attraverso le fratture del presente

Il progetto si sviluppa come un itinerario dialettico che parte dalla Crisi, tema che da anni attraversa la ricerca di Del Sere. Nelle vetrine affacciate sulla città di Pistoia si incontrano opere come #Justanumber e Pesci neri, lavori che interrogano il dramma dei fenomeni migratori nel Mediterraneo attraverso materia grezza, stratificazioni cromatiche e maschere che restituiscono umanità a storie altrimenti condannate al silenzio.

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Accanto alle tensioni del presente emergono figure sospese di grande potenza archetipica, come la Mater Migrantes, simbolo di resilienza e cura, e La sognatrice sulle acque, immagine che introduce una dimensione quasi metafisica, dove al trauma si sovrappone un fragile ma possibile orizzonte di speranza.

La Ricomposizione: il linguaggio cambia

Superata la soglia della biblioteca, il percorso entra nella sezione della Ricomposizione, dove il linguaggio si fa più essenziale, strutturato, orientato alla ricerca di coerenza. Le serie Metaponti e Concordanze trasformano la tela estroflessa in una sorta di “spartito tridimensionale”, in cui linee, geometrie e tensioni dialogano per costruire un nuovo equilibrio interiore ed estetico.

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A chiudere la mostra è Pace, non intesa come assenza di conflitto ma come disciplina etica, come pratica quotidiana di ricostruzione personale e collettiva: un invito a “farsi” pace, più che a “cercarla”.

Il contributo critico di Timothy Verdon

Ad arricchire il progetto è il testo critico di Timothy Verdon, Direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, che incornicia il lavoro di Del Sere in una riflessione più ampia sulle ferite del nostro tempo. Nel contesto del Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco, Verdon sottolinea come l’artista riporti al centro dell’attenzione gli “esclusi”: i migranti, le donne, le figure che attraversano la storia contemporanea con dignità e vulnerabilità.

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Per Verdon, i “meta-ponti” di Del Sere diventano architetture simboliche che uniscono, ricompongono e creano nuove possibilità di relazione. La geometria della serie Concordanze si fa linguaggio poetico capace di suggerire un ordine nascosto, mentre il titolo della mostra chiarisce la sua radice etica: la pace come pratica quotidiana, come responsabilità condivisa.

L’artista: dalla comunicazione visiva alla materia pittorica

Nato nel 1971, Simone Del Sere approda alla pittura dopo una lunga esperienza nel mondo dell’editoria, della grafica e della post-produzione cinematografica. Il suo percorso professionale, profondamente legato ai codici dell’immagine, lascia tracce visibili nella sua ricerca artistica: precisione, ortogonalità, forza simbolica. Quando abbandona il digitale per “una follia necessaria di ricerca”, porta con sé disciplina, energia concettuale e una forte esigenza di interrogare il presente.

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