domenica, 15 Dicembre 2024
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Le foto di due giovani reporter per accendere un faro sul Medio Oriente

Sono due le mostre fotografiche che aprono i battenti domani, in occasione del festival Middle East Now, per raccontare con le immagini la situazione dei Paesi mediorientali

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La prima donna paracadutista in Afghanistan, attrici afghane che mettono in scena Shakespeare per la prima volta dal 1979,  una donna afgana cammina in mezzo a un campo di papaveri da oppio e un uomo urlante dopo l’esplosione di un’autobomba a Baghdad.

ALLA THETYS. Questi alcuni di soggetti dell’anteprima nazionale della mostra fotografica “In the Light of Darkness“ della giovane fotoreporter americana Kate Brooks, che sarà inaugurata domani, sabato 14 aprile (ore 18, ad ingresso libero), presso la Tethys Gallery (via Maggio, 58/rosso) di Firenze in occasione della terza edizione del Film Middle East Now, festival di cinema, fotografie e incontri in corso nel capoluogo toscano fino al 16 aprile tra i cinema Odeon e Stensen.

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LA PRIMA MOSTRA…La mostra racconta, in 30 scatti, il viaggio autobiografico della fotografa che, subito dopo l’11 settembre, all’età di 23 anni, è partita per l’Afghanistan e ha documentato le guerre e i cambiamenti nella società di quasi tutti i contesti più difficili del Medioriente: le guerre in Afghanistan, Iraq e Libano, la vita a Tehran, in Arabia Saudita e Yemen, le rivoluzioni in Egitto e Libia.

… E LA SECONDA. In contemporanea, nella galleria “Otto Luogo dell’arte” (inaugurazione sempre sabato 14 aprile, alle 18, Via Maggio 13 rosso), la mostra “Listen”, progetto artistico della fotografa e artista iraniana Newsha Tavakolian. Classe 1981, autodidatta, ha iniziato la sua carriera di fotoreporter a 16 anni, pubblicando su National Geographic, Le Monde e New York Times Magazine.

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IL PROGETTO LISTEN. Nel progetto “Listen” – tra fotografia e video – ritrae con grande forza visiva una serie di famose cantanti soliste in Iran, prendendo ispirazione da un suo sogno di bambina, di diventare una grande cantante. Sei ritratti di cantanti molto famose nel paese, a cui in Iran non è permesso cantare in pubblico o produrre CD come soliste – i dettami religiosi lo proibiscono – a cui accompagna sei copertine di ipotetici CD musicali. Il lavoro è accompagnato da un’installazione video senza audio, in “mute”, in cui le 6 soliste si esibiscono sullo sfondo di un sipario sfavillante. I curatori delle due mostre sono Silke Kurth e Guido Cozzi. 

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