giovedì, 12 Dicembre 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniArte & Cultura"Metamorfosi di primavera" di Omar...

“Metamorfosi di primavera” di Omar Ronda

-

- Pubblicità -

Nella seconda metà del XX secolo una donna bionda e bellissima ha fatto sognare il mondo, è diventata un simbolo e il suo fascino nel ricordo e nel mito non accenna a tramontare: Marylin Monroe (1926 -1962) non era solo un’attrice bensì è stata uno dei protagonisti del nostro tempo, regina non solo dello schermo ma anche delle cronache, poiché si diceva che avesse fatto innamorare, tra gli altri, il presidente degli Stati Uniti John Kennedy e suo fratello Robert. Tanto tempo fa, nella seconda metà del XV secolo, una donna bionda e bellissima aveva fatto sognare Firenze ed era diventata un simbolo: si chiamava Simonetta Vespucci, si diceva che avesse fatto innamorare, tra gli altri, Giuliano de’ Medici e suo fratello, passato alla storia come Lorenzo il Magnifico. E apparso assai suggestivo mettere a confronto questi due ideali femminili così diversi eppure, per uno strano corso del destino, tanto simili.

Due bellissime donne bionde: di una si conosce bene l’aspetto, dell’altra si dice che fu la modella ideale di Sandro Botticelli; una è morta a trentasei anni in circostanze misteriose, l’altra di tisi a soli ventitrè anni il 26 aprile 1476. La scomparsa precoce di entrambi ha contribuito a costruire un alone di mito e mistero intorno a loro. La suggestiva somiglianza fisica, la suggestiva somiglianza biografica, persino la suggestione dei numeri, con quel ricorrente 2 e 6, bastano e avanzano per influenzare la fantasia e indurre ad altrettanto suggestivi paragoni. Non meraviglia dunque se queste due splendide donne vengono in qualche modo poste a confronto tra mito e realtà, unificate dalla fantasia e dall’interpretazione personale di un artista contemporaneo. E non importa quale delle due fosse più bella; nel momento in cui sono vissute entrambe incarnavano un omologo ideale di bellezza.

- Pubblicità -

Simonetta diventa il raffinato testimonial di un’abile campagna pubblicitaria che i Medici mettono in atto nel momento cruciale della loro presa di potere. Intorno a lei si crea quello che oggi sarebbe un fenomeno mediatico: i poeti la cantano, i pittori la ritraggono, la città ne parla sotto la spinta dell’incalzare degli avvenimenti che mutano lo scenario politico e gli equilibri sociali. E’ la bellezza morale e intellettuale, la rinascita dell’età dell’oro che solo

un buon governo, quello dei Medici, avrebbe potuto assicurare garantendo alla città e al popolo pace, prosperità, egemonia. Marilyn è la bellezza frutto della società che, dopo la

- Pubblicità -

fine della guerra, sogna successo e potere, è la donna dei campioni dello sport, della letteratura, della politica; è comunque la donna del vincitore. Frutto di società necessariamente diverse, di culture profondamente diverse, il destino ha riservato loro convergenze e somiglianze, di sorte e di aspetto.

Omar Ronda, che da anni lavora al ciclo dei Frozen Portraits prelevando simulacri e immagini direttamente dalla realtà o dagli archivi iconografici più vari, ha estrapolato dal vasto repertorio dell’arte le Veneri e le Madonne di Botticelli, la Cleopatra di Piero di Cosimo, le immagini bellissime in cui si è voluto riconoscere Simonetta Vespucci, le ha fuse con le foto di Marilyn, le ha rese inalterabili entro gli strati delle sue resine sintetiche. Dopo aver notato la straordinaria somiglianza non solo fisica ma anche nelle vicende personali, le ha poste di fronte, unite nel sogno collettivo e nel ruolo di mito che la società ha loro assegnato.

- Pubblicità -

Ha creato, così per Firenze questo doppio binario al femminile, che costituisce un ponte tra epoche e personaggi diversi, ma uniti da dettagli isolati nel corso degli eventi e brandelli di strana fatalità. La Galleria di Palazzo Medici Riccardi costituisce non tanto una cornice quanto un suggestivo percorso nella storia e nel destino; nel cuore della città e soprattutto del quartiere mediceo per eccellenza Simonetta Vespucci ritrova una specie di “via di casa” tornando nel luogo dove si è deciso non tanto la sua sorte terrena quanto la sua gloria futura. E all’icona del nostro tempo, alla donna più bella del mondo, Firenze offre, attraverso le creazioni di un artista contemporaneo, la suggestione della storia, laddove tanta parte dell’arte del momento d’oro del nostro Rinascimento ha conosciuto le sue origini e le sue giustificazioni.

La mostra, che inaugura alla vigilia dell’inizio dell’anno fiorentino, termina il 26 aprile, in un omaggio a Simonetta Vespucci ricordandone la data di morte. Per un mese la galleria sarà non solo un veloce e comodo passaggio nel centro della città ma il luogo della bellezza, dove grazie ad un allestimento essenziale ma importante sarà possibile fermarsi ad osservare questa lunga carrellata di opere brillanti di colori e suggestive nella loro originale realizzazione.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
spot_img
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -