venerdì, 22 Novembre 2024
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A Firenze il nuovo murale dedicato a Margherita Hack – FOTO

Realizzata dall'artista ucraino AEC Interesni Kazkiil, la nuova opera di street art vuole celebrare i cento anni dalla nascita delle celebre astrofisica Margherita Hack

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Una nuova opera di arte urbana mette le radici sul tessuto urbano fiorentino. Si tratta del progetto curato da Street Levels Gallery per il Comune di Firenze: il murale è stato realizzato in occasione del centenario dalla nascita di Margherita Hack che si celebra proprio quest’anno, sulla facciata della scuola Dino Compagni. “1922-2022. Made of staff” ha visto l’artista ucraino AEC Interesni Kazki intervenire in via delle Cento Stelle, la strada che ha dato i natali alla celebre astrofisica italiana e che sembra quasi aver tracciato il suo percorso di vita dedicato allo studio del cosmo.

Il progetto del murale dedicato all’astrofisica nata a Firenze: Margherita Hack

Non è un caso che Street Levels Gallery abbia scelto proprio Aleksei Bordusov, in arte AEC, per interfacciassi con la rappresentazione della nota astronoma poiché entrambi condividono la stessa ricerca, seppur condotta con strumenti diversi. L’artista ucraino considera il proprio lavoro come “un’opportunità per comprendere le ragioni mistiche dell’Universo” e questo approccio non è poi tanto distante dall’impegno di Margherita Hack per la divulgazione scientifica.

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La produzione artistica di AEC Interesni Kakzi sono permeate di passato con uno sguardo sempre rivolto al futuro, dalla storia del cosmo all’evoluzione della civiltà umana. La sua arte è attraversata da temi complessi che, una volta ereditati e compresi, vengono riproposti con una chiave interpretativa totalmente personale e riconoscibile. AEC è capace di unire il figurativo e l’allegorico senza scadere nella banale riproduzione didascalica. Per questo motivo, sul muro dedicato a Margherita Hack non c’è solo il suo volto ma la commistione tra due mondi, solo apparentemente distanti, quello del mito e quello della scienza.

L’artista ha infatti scelto di combinare l’immagine della Hack con quella di Zeus Ammone, il dio del cielo nella mitologia greco-egiziana: il risultato è un’opera surreale ed evocativa che invita la cittadinanza a compiere un viaggio più ampio cogliendo l’aspetto fortemente simbolico del disegno. Il titolo del murale “Made of star stuff” riprende la citazione di un celebre astrofisico di origine statunitense, Carl Edward Sagan, che in poche parole racchiude il significato dell’opera stessa: “Noi siamo il modo attraverso cui l’universo conosce se stesso. Una parte della nostra esistenza sa che è da lì che veniamo. Desideriamo tornarci, e possiamo farlo, perché il cosmo è anche dentro di noi. Siamo fatti di stelle”.

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L’inaugurazione del murale per Margherita Hack nel Quartiere 2 di Firenze

E tra i cittadini e le cittadine a cui viene restituita l’opera ci sono soprattutto le nuove generazioni. Il muro è parte dell’edificio che ospita la Scuola Secondaria di primo grado Dino Compagni nel Quartiere 2 di Firenze (Campo di Marte) e l’inaugurazione si è tenuta proprio con gli studenti e le studentesse dell’istituto. Le classi hanno avuto l’opportunità di parlare con l’artista esponendo le proprie domande che sono state tradotte in ucraino da uno degli studenti, arrivato in Italia circa sei mesi fa.

Oltre al team di Street Levels Galery, all’inaugurazione erano presenti anche il Sindaco Dario Nardella, l’Assessora all’Educazione, welfare e immigrazione Sara Funaro, l’Assessore alle Politiche Giovanili Cosimo Guccione e il Presidente del Quartiere 2 di Firenze Michele Pierguidi che hanno espresso i loro apprezzamenti in merito al progetto, in quanto intervento che restituisce un’opera artistica gratuita, accessibile a tutti e fortemente contestualizzata nella città. Margherita Hack infatti ricordava spesso le sue origini fiorentine nelle dichiarazioni che rilasciava, raccontando il suo legame con Firenze così: “Sono nata il 12 giugno 1922 in una città bellissima, Firenze. Non ci crederete ma il caso ha voluto che la strada dove sono nata si chiamasse proprio via delle Cento Stelle”.

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L’artista: AEC Interesni Kazki

muro firenze margherita hack
1922-2022. Made of star stuff, via delle Cento Stelle © Giulio Guidi

L’estetica metafisica di AEC è metafisica anche nel contenuto perché va “oltre (metá) le cose naturali (physiká)”, una pittura che guarda oltre la realtà, che attinge al surreale, all’onirico, alla fantascienza. In molti dei suoi lavori, utilizza questa lettura per raccontare la contemporaneità e i suoi temi caldi, dai conflitti alle migrazioni, dal lavoro all’essere umano. In “End of the Age of Walls”, l’artista celebra il potere della cultura in quanto attività artistica capace di abbattere i muri e la parete su cui interviene diventa simbolo stesso di questa operazione, trasformandosi in una porta aperta alla visione, all’interazione tra contesti e culture diverse, all’immaginazione di un futuro meno compromesso.

AEC è originario di Kiev, la capitale dell’Ucraina, dalla quale si era spostato temporaneamente prima dello scoppio della guerra e nella quale desidera tornare non appena sarà possibile. La bandiera del suo Paese se la porta ovunque poiché è anch’essa un simbolo capace di veicolare il senso di appartenenza a una cultura, a una tradizione, una circoscritta area geografica che continua a portarsi dietro, nonostante in questo momento non possa trovarsi lì fisicamente. Proprio a Kiev ha iniziato a dipingere, inizialmente come membro di una crew di graffitari poi, nel 2005, incontra il collega Waone con il quale forma il duo “Interesni Kazki”, traducibile con “fiabe interessanti”.

Le loro inconfondibili opere di muralismo contemporaneo fondono fantascienza e cultura tradizionale ucraina, creando ogni volta un universo onirico nuovo abitato da soggetti misteriosi. Dopo oltre un decennio di proficua collaborazione, il duo si è sciolto nel maggio 2016 ed entrambi gli artisti hanno proseguito le loro carriere da solisti. Le opere di AEC, dal caratteristico stile narrativo, si trovano sui muri di tutta Europa e anche oltre, in Australia, Stati Uniti, Porto Rico, India, Brasile e molti altri paesi. AEC ha tenuto mostre personali in gallerie in Italia, Stati Uniti e Francia. Le sue opere hanno partecipato a numerose mostre collettive in diverse gallerie del mondo. Alcune opere di AEC sono rappresentate nei musei.

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