martedì, 7 Gennaio 2025
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Venduto all’asta per 60 euro, il dipinto potrebbe essere di Leonardo

Fu acquistato nel 1958 per una cifra corrispondente ai 60 euro attuali, e oggi potrebbe valere anche più di 200 milioni. Secondo diversi esperti, infatti, il misterioso 'Salvador Mundi' potrebbe effettivamente essere della mano di Leonardo. L'opera sarà presto esposta a Londra.

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Potrebbe effettivamente essere della mano di Leonardo il “Salvador Mundi”, un olio su tavola di legno (dimensioni 66×47 cm) che ritrae Cristo con la mano destra che benedice e la sinistra che sorregge un globo. Il genio vinciano lo avrebbe realizzato nel 1499 a Milano, prima di abbandonare la città.

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GLI ESPERTI. A dare forza all’ipotesi sono state le ultime affermazioni dei maggiori esperti dell’artista che hanno analizzato e valutato l’opera per conto della National Gallery di Londra, dove il dipinto era stato portato per un restauro circa un anno e mezzo fa. La nota galleria inglese ha quindi chiamato a rapporto quattro importanti studiosi: Carmen C. Bambach, curatore della sezione disegni e dipinti presso il Metropolitan Museum, gli studiosi milanesi Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio, autori di numerosi libri su Leonardo e sul Rinascimento e Martin Kemp, professore emerito di storia dell’arte a Oxford, che ha trascorso più di 40 anni a studiare Leonardo. Tutti e quattro, concordi, hanno ammesso la possibile paternità leonardiana.

COME L’ULTIMA CENA. In particolare, Pietro Marani ha commentato così l’inedito vinciano: “Ho visto l’opera l’anno scorso alla National Gallery. Prima del restauro era conciata male, coperta da pitture antiche. Ma durante il restauro è emersa la qualità della pittura, i colori meravigliosi, i rossi e gli azzurri del panneggio che ricordano proprio quelli dell’Ultima Cena”. Inoltre, ha aggiunto, “è stato fatto un confronto sui pigmenti con quelli della Vergine delle rocce e anche ciò sembrerebbe confermare che si tratta di dipinto di Leonardo”.

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MA C’E’ CHI DUBITA. Ma il tempo delle certezze, ammesso che possa mai arrivare, è ancora molto lontano. E’ contrario a questa attribuzione, ad esempio, un altro esimio studioso vinciano, Carlo Pedretti, che sull’Osservatore Romano scrive prudentemente “è bene restare sul concreto e non andare appresso a chimere”.

PRESTO IN MOSTRA. Il dipinto, che attualmente fa parte di una collezione privata americana, sarà esposto pubblicamente per la prima volta alla National Gallery dal 9 novembre al 15 febbraio 2012 all’interno della mostra “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”.

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