Sono diverse le iniziative a Firenze e in Toscana per il 25 aprile 2021. Anpi, Aned e Comune di Firenze celebrano la Liberazione con l’iniziativa ‘Un fiore per partigiane e deportate’.
‘Un fiore per partigiane e deportate’ nei 5 quartieri della città
Sono 23 i luoghi simbolo della Resistenza e della Deportazione scelti nei cinque quartieri della città in cui saranno deposte corone in ricordo delle vittime del nazifascismo. La celebrazione della Resistenza, spiega una nota, è anche un momento collettivo di partecipazione e di testimonianza politica che riaffermi l’attualità dell’impegno democratico e antifascista, del ripudio di ogni razzismo e discriminazione, della difesa e dell’espansione dei diritti individuali e collettivi.
Come spiegano gli organizzatori “la pandemia anche quest’anno, come per il 2020, non ha permesso l’organizzazione della consueta cerimonia in piazza Signoria, ma nel contempo non si può rinunciare a ricordare pubblicamente il significato della ricorrenza del 25 Aprile, i valori per cui tante donne e tanti uomini si sono battuti fino al sacrificio della vita per permetterci oggi di essere persone libere”.
C’è un libro per te: inaugurano le prime 5 biblioteche di LiberEtà Toscana
Sempre in occasione del 25 aprile Spi Cgil inaugura le prime cinque biblioteche di LiberEtà Toscana a Montepulciano, San Marcello Pistoiese, Pistoia, Pontremoli e Marina di Carrara. ‘C’è un libro per te’ è il titolo dell’iniziativa che prende vita simbolicamente nel giorno in cui si festeggia la Liberazione e vede i primi 2000 volumi, custoditi nelle cinque biblioteche allestite all’interno delle sedi del sindacato, messi a disposizione di chi, d’ora in avanti, vorrà farsi compagnia con un testo.
Dalla saggistica alla narrativa, dalla poesia alle biografie fino alla storia, il progetto ‘C’è un libro per te’ nasce dalla convinzione che attraverso la cultura si possa riacquistare fiducia nel futuro e di conseguenza si possa uscire dalla drammatica situazione che la società intera sta attraversando, che ha fatto esplodere non solo emergenze sanitarie e lavorative, ma anche la solitudine di tante donne e uomini, soprattutto anziani.