Non si placa il confronto a distanza sul tema dell’aeroporto di Firenze tra il Governo e il sindaco Dario Nardella, che oggi è tornato sul tema dichiarando che quella sull’aeroporto “è una battaglia per la crescita di tutta la Toscana che non può diventare una regione di serie B”.
Nardella sull'aeroporto, “Firenze non si fa mettere i piedi in testa”
“Firenze non tollera, non ha mai tollerato e non tollererà mai, di farsi mettere i piedi in testa – ha detto Nardella a margine del pranzo di Natale a Palazzo Vecchio – perché la nostra città è una città forte, unita, e quando in gioco c’è il futuro della nostra comunità e della nostra terra, è bene che certi partiti politici facciano un serio esame di coscienza”.
Nardella chiede le dimissioni di Toninelli
Il sindaco ieri aveva chiesto le dimissioni del ministro dei trasporti Danilo Toninelli che in un’intervista aveva affermato di voler rivedere il piano nazionale degli aeroporti, congelando ogni decisione sul progetto della nuova pista per l’aeroporto di Peretola.
Nardella, ricordando che esiste “un fronte larghissimo, che non riguarda solo la politica ma anche il mondo del sindacato, dei lavoratori, delle imprese, a favore dell''aeroporto e contro la mistificazione della realtà”, ha ribadito che “Firenze andrà avanti su questa battaglia per la pista dell’aeroporto, perché è una battaglia per il lavoro, è una battaglia per la qualità della vita di migliaia di persone che oggi hanno aerei a 50 metri dalla testa e per la crescita di tutta la Toscana che non può diventare una regione di serie B”.
La nota del ministero sull'aeroporto di Firenze
Una nota del Ministero dei trasporti diffusa ieri sera aveva parzialmente corretto il tiro rispetto alle dichiarazioni del ministro Toninelli, ricordando come “Il Piano nazionale aeroporti, declinato nel regolamento del Dpr 201 del 2015, che individua gli aeroporti di interesse nazionale, include Firenze soltanto in abbinamento con Pisa, quindi quale polo unitario”
Lo scalo fiorentino viene quindi considerato di particolare rilevanza strategica, ma esclusivamente a condizione che si realizzi una gestione unica con l’aeroporto di Pisa. “Questo è un fattore chiave anche nella valutazione e nella programmazione delle scelte d’investimento per Peretola – si legge ancora nella nota ministeriale –, visto che il polo Pisa-Firenze gode già attualmente di tre piste prosegue il Mit. Ed è un elemento imprescindibile nell''analisi costi-benefici in corso sull'opera. Dunque, lo stesso obiettivo di potenziamento degli scali non può che riguardare il polo nel suo complesso”.