venerdì, 13 Dicembre 2024
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Aeroporto, pista parallela ”l’unica adottabile”. Rossi: ”Prima si fa meglio è”

Presentati gli esiti della valutazione compiuta sulle due ipotesi di orientamento della nuova pista di Peretola. ''Questa non è la pista del Rossi, ma dell’Enac, una proposta tecnica che scaturisce da un vaglio politico''.

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L’aeroporto di Firenze corre verso la pista parallela. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha presentato, insieme all’ingegner Alessandro  Cardi, direttore centrale Infrastrutture Aeroporti di Enac, all’ingnegner Franco Conti, direttore di Operatività dell’Enac, e al direttore dell’Arpat Giovanni Barca, gli esiti della valutazione compiuta dall’Enac sulle due ipotesi di orientamento della nuova pista di Peretola, quella cosiddetta obliqua e quella cosiddetta parallela convergente. “Mi sono rivolto agli organi competenti – ha proseguito – e ho mantenuto gli impegni con i sindaci della Piana, che mi avevano chiesto una valutazione della pista obliqua. Ho tenuto il punto, mi sono battuto per questo. Ora l’Enac afferma che la pista parallela convergente è ‘l’unica adottabile’. La valutazione è stata equa, il verdetto è chiaro. Tutti possono ragionare, valutare e assumere le necessarie determinazioni formali”. Insomma, ha commentato Rossi, “questa non è la pista del Rossi, ma dell’Enac, una proposta tecnica che scaturisce da un vaglio politico”.

LAVORO. “Prima si fa – ha detto Rossi – meglio è. Mi aspetto reazioni non strumentali e che tutti guardino le carte. Non sono attratto  né dalle piccole né dalle grandi opere. Ma considerando che abbiamo 20.000 lavoratori licenziati in edilizia non sarà male rimettere in moto interventi pubblici e privati. L’aeroporto c’è già, fattura 50 milioni ed ha un valore strategico per Firenze e per la Toscana. Ma rischia di essere declassato (e sarebbe un delitto) o di diventare uno scalo solo al servizio dei jet privati. Far restare le cose come sono significa solo tornare indietro. Abbiamo bisogno di far partire grandi investimenti per modernizzare la Toscana e prepararla a una eventuale ripresa. E’ la modernizzazione che propongo, perchè sarebbe inaccettabile che la Toscana rimanesse ferma mentre tutto il resto d’Italia si muove”.

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IPOTESI E PROPOSTE. “Questa è una ipotesi di fattibilità – ha proseguito il presidente della Regione – bisognerà passare al preliminare, che prevederà anche proposte di mitigazione, bisognerà discutere sul parco della piana, per recuperarne una dimensione adeguata. E occorrerà una variante che assuma al suo interno la pista individuata da Enac. Quanto all’integrazione con Pisa la Regione intanto ha acquistato quote di AdF e invitato le due aziende a presentare un documento per l’integrazione. La legislatura dura cinque anni…”.

PISTA OBLIQUA. “Difficilmente si trovano soluzioni che rispettano tutti i parametri”, ha ammesso nel corso del suo intervento illustrativo l’ingegner Cardi, riferendosi alla parellela convergente. I parametri a cui ha fatto riferimento sono quelli di sicurezza, capacità, operatività dell’infrastruttura areroportuale e del suo impatto sul territorio (inquinamento acustico e dell’aria). Secondo l’Enac l’ipotesi della pista obliqua (che tra l’altro comporterebbe la realizzazione di un rilevato di 4-5 metri, per uno movimento terra di 2 milioni e mezzo di metri cubi)  peggiorerebbe addirittura la situazione attuale sotto il profilo del rischio e dell’inquinamento, mentre il prolungamento ipotizzato in passato sarebbe “una spesa inutile”. Secondo gli orientamenti del Ministero l’aeroporto di Firenze dovrebbe passare da 2 a 4 milioni di passeggeri, rimanendo così comunque uno scalo di piccole-medie dimensioni, continentale e dedicato al business (“altre ipotesi non sono all’ordine del giorno”), a copertura del segmento mancante del traffico aereo gestito da Pisa, scalo internazionale e intercontinentale.

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LA NUOVA PISTA. Gli esperti Enac hanno ribadito che la pista convergente parallela sarà monodirezionale, che garantirà procedure di volo lineari e snelle, tali da abbattere il consumo di combustibili e quindi l’inquinamento ambientale. Sarà più sicura e consentirà il 98% di operatività, contro il 92% della pista attuale. Il suo orientamento allontanerà le traiettorie di volo dall’abitato di Prato, mentre garanzie vengono anche sul piano dell’abbattimento dell’inquinamento acustico. L’esposizione a una livello tra i 60 e i 65 decibel infatti coinvolgerebbe circa 70 persone.  Infine gli esperti Enac hanno calcolato che  se la decisione fosse presa subito ci vorrebbero 4 anni per realizzare e rendere operativa la nuova pista.

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