Nel 2011 la produzione di rifiuti nella nostra città è scesa complessivamente del 4% rispetto all’anno precedente, mentre la percentuale delle raccolte differenziate ha fatto registrare un aumento dell’1,3%, raggiungendo quasi il 45% del totale.
NUMERI E COMPORTAMENTI. I numeri parlano chiaro: l’attenzione dei fiorentini verso cosa e come riciclare cresce anno dopo anno. Eppure, se da una parte la suddivisione degli scarti domestici sta entrando sempre più a far parte delle nostre buone abitudini quotidiane, dall’altra ancora restano molte le difficoltà che frenano quest’ascesa. I primi ostacoli nascono, purtroppo, sempre fra le mura di casa: c’è chi ancora, di riciclare, proprio non vuol saperne, e chi ci prova, ma in modo un po’ approssimativo. D’altra parte far confusione non è difficile: dove gettare un bicchiere di plastica, il cartone della pizza o l’olio usato? Nel dubbio, meglio dare un’occhiata all’apposita tabella sul sito www.quadrifoglio.org.
CASSONETTI. Una volta riempiti i sacchi, bisogna gettarli nei cassonetti “giusti”, che non sempre, purtroppo, sono esattamente sotto casa. In particolare, nel quartiere 2 sembrano scarseggiare soprattutto i contenitori dei rifiuti organici, quelli con il coperchio marrone. “Il sacchetto con gli scarti della cucina va gettato continuamente, altrimenti l’odore diventa terribile – dice un residente di viale Ugo Bassi – se avessi un cassonetto meno distante da casa lo farei più volentieri. Ma qui, per tutta la via, ce ne sono soltanto due”. Problema che, del resto, accomuna molte altre strade del rione, fino a diventare un vero disagio per chi vive nelle aree periferiche. Una situazione, promettono da Quadrifoglio, destinata a sanarsi in breve: “La raccolta dell’organico è stata l’ultima a essere lanciata – viene spiegato – ed è anche quella più difficile: cresce lentamente. Nel tempo i contenitori dell’organico aumenteranno mentre, progressivamente, saranno ridotti quelli destinati all’indifferenziato. L’obiettivo è spingere i cittadini a differenziare di più e meglio”.
BIDONCINI DI PROSSIMITA’. Per chi vive in zona via Faentina, invece, il problema della carenza dei cassonetti marroni si aggiunge a quello creato dai cosiddetti bidoncini di prossimità: “Si riempiono subito, poi sembrano tutti uguali – commenta un’anziana residente di via Confalonieri – preferivo quelli grandi che c’erano prima”. Questo particolare tipo di contenitore, che si trova soprattutto nelle aree verdi o periferiche, rappresenta una soluzione intermedia fra la raccolta porta a porta e i cassonetti stradali tradizionali. “Installato dove le condizioni demografiche lo permettono – spiegano da Quadrifoglio – il bidoncino di prossimità favorisce una collaborazione più attenta e attiva da parte degli utenti, che lo sentono come fosse ‘proprio’”.
NOVITA’ IN VISTA. E in futuro, sulla scia di questa soluzione, anche nel quartiere 2 potrebbero arrivare i famosi cassonetti “a calotta”, dotati di chiave elettronica per l’indifferenziato, già installati in via sperimentale in alcune aree residenziali tra Firenze e Scandicci: un sistema a controllo volumetrico che ha il duplice scopo di monitorare più da vicino la quantità di rifiuti non differenziabili prodotti e, insieme, di invogliare una separazione dei materiali sempre più attenta. Nel frattempo, si lavora anche per rendere più efficiente il servizio di raccolta: entro la fine dell’anno sarà infatti pronto il nuovo centro operativo di piazza della Libertà (zona ex deposito Enel), destinato alla sosta dei mezzi di raccolta e spazzamento più piccoli e a ridotto impatto ambientale. Questi potranno così raggiungere il centro storico senza partire dall’Isolotto, garantendo una notevole riduzione dei costi e un aumento della produttività.