Acquistare l’archivio del Maggio Musicale e far così respirare l’ente lirico-sinfonico, in grande difficoltà economica dopo l’era Pereira. Comune di Firenze e Regione Toscana stanno lavorando a questo obiettivo e ci sono altre ipotesi, sempre con un intesta la stessa idea: salvare il Maggio. La situazione d’altronde è pesante: il Maggio deve trovare 8,5 milioni di euro entro luglio. Senza quei fondi i rischi sono altissimi, anche per i 300 lavoratori.
Regione e Comune insieme per acquistare l’archivio del Maggio Musicale
L’opzione 1 vede Regione e Comune insieme per acquistare l’archivio del Maggio Musicale. In questo caso si starebbe lavorando però ad un coinvolgimento di una fondazione bancaria. La Regione probabilmente non avrà modo di dare risorse di contributo a fondo perduto al teatro. E anche Palazzo Vecchio si comporterà nello stesso modo anche perché già sborsa sei milioni di euro l’anno. Ecco perché serve una fondazione bancaria in grado di fare un investimento importante.
Per acquistare l’archivio del Maggio Musicale ci sono però altre soluzioni. Tutte molto prestigiose e affascinanti. La prima per ordine di tempo è relativa al museo Novecento che si è fatto avanti. Il direttore Sergio Risaliti ha detto che il museo Novecento potrebbe essere la sede espositiva del tesoro del Maggio che contiene opere di Guttuso, Sironi, De Chirico. Attenzione poi ad un’altra idea molto suggestiva. Quella che lega le Gallerie degli Uffizi al salvataggio del Maggio. Infatti il direttore Eike Schmidt sarebbe interessato all’operazione. A rivelarlo non lo stesso Schmidt ma Valdo Spini che è membro del Cda del museo e pure ex componente del Consiglio di indirizzo del Maggio. Insomma è persona titolata a parlare.
Le parole di Spini
Spini ha detto che “se il commissario avanzasse la richiesta e il governo fosse d’accordo credo che gli Uffizi potrebbero fare la loro parte per salvare il Maggio. Hanno spazi idonei e spalle larghe per l’operazione”. Questa potrebbe davvero rappresentare la svolta per il Maggio, fermo restando che anche tutte le altre ipotesi in piedi – come quella del museo Novecento – sono molto interessanti. L’importante è fare in fretta.