E piano neve fu. Il via libera della giunta comunale è arrivato ieri, al piano neve (o meglio “Piano per la gestione integrata delle emergenze neve, ghiaccio, basse temperature nel Comune di Firenze”) elaborato dall’Ufficio Protezione Civile. La sua finalità, spiega Palazzo Vecchio, è “evitare gravi disagi alla popolazione e assicurare, attraverso la mobilitazione e il coordinamento di risorse umane, tecniche e strumentali, due obiettivi: la transitabilità della principale rete viaria e la continuità dei servizi essenziali”. Insomma, non rivivere mai più un 17 dicembre.
MEZZI. Ma cosa prevede il piano? Innanzitutto individua i mezzi da far scendere in campo in caso di necessità, ovvero attrezzature spalaneve e spargisale montate su veicoli idonei. Si tratta complessivamente di 70 mezzi (28 del Quadrifoglio, 9 delle associazioni di volontariato, 10 di aziende private, oltre a quelli di proprietà del Comune). Quaranta veicoli – spiega palazzo Vecchio – sono già pienamente operativi, per altri sono in corso le procedure per l’acquisto di lame e dispositivi spargisale (l’anno scorso erano 9 i mezzi disponibili). In dettaglio, si va dagli autocarri alle macchine operatrici, dai trattori ai fuoristrada passando per motocarri e pick up: 29 mezzi sono attrezzati con spalaneve e spargisale, 16 solo con spalaneve e 25 sono con spargisale. Il tutto per una capienza complessiva di 104,88 metri cubi di sale. Tutti questi mezzi saranno dotati di apparati per la localizzazione e il tracciamento veicolare e, se possibile, di apparati radio per la comunicazione con la Sala operativa comunale. Ma non solo. Ai 70 mezzi previsti dal Piano possono aggiungersi, se necessario, 8 carroattrezzi della Sas.
SALE. Il piano definisce poi, sulla base delle statistiche degli eventi passati, la quantità di sale necessaria, ovvero la scorta per coprire il fabbisogno di due giorni consecutivi. Scorta pari a 1.160 tonnellate, che deve essere acquisita preventivamente e stoccata in 20 apposite aree distribuite sul territorio cittadino.
COME COMPORTARSI. Previste anche attività per informare i cittadini sui rischi e sui comportamenti da assumere in caso di neve e ghiaccio: per questo è stato redatto dal Comune, insieme alla Provincia, un apposito vademecum. Anche Publiacqua ha predisposto consigli per proteggere i contatori.
ALLARMI. Salvo eventi improvvisi e non preannunciati, il sistema comincia ad attivarsi a seguito delle informazioni in arrivo dai sistemi di previsione meteo. In caso di neve e ghiaccio, l’allertamento e l’attivazione delle strutture avviene sulla base degli avvisi di criticità emessi dal Centro Funzionale della Regione Toscana. Il primo livello è quello della vigilanza, che scatta in caso di criticità ordinaria con nevicate e ghiacciate preannunciate. Dal punto di vista operativo vengono inviati i bollettini meteo alle liste previste, si allertano mezzi e associazioni di volontariato valutando la necessità di metterli in stand-by, mentre dal punto di vista informativo vengono utilizzati i pannelli a messaggio variabile per dare aggiornamenti sulla viabilità e sul trasporto pubblico e ribaditi i consigli alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. Il secondo livello è quello del preallarme, che scatta in caso di previsione di nevicate diffuse ed estese ghiacciate. Anche in questo caso partono gli invii del bollettini alla mailing list e viene convocata l’unità di crisi comunale. La Protezione civile comunale entra in azione e viene attivato il piano dei servizi sociali. L’Unità di cristi valuta se mettere in stand-by il volontariato e i mezzi attrezzati che, nel caso, vengono posizionati sul territorio. Si procede a valutare se mettere in stand-by anche i mezzi di secondo livello (carroattrezzi e veicoli non specificatamente attrezzati) e se procedere alla salatura preventiva. Viene allertata Silfi per l’ottimizzazione del sistema semaforico e vengono diramate informazioni su viabilità e trasporto pubblico tramite pannelli a messaggio variabile. E di nuovo ribaditi i consigli per il comportamento in caso di emergenza. Il terzo livello è l’allarme 1 previsto in caso di nevicate in atto. Inizia lo spargimento di sale dando priorità alla viabilità “sensibile”, la direzione ambiente procede alla eliminazione di rami e alberi pericolanti in aree pubbliche e in caso di caduta sulla carreggiata si occupa anche della rimozione. Al raggiungimento dei 5 centimetri di neve, scattano le operazioni di spalatura contestuale a quello di salatura, sempre dando priorità alla viabilità “sensibile”. La Protezione civile comunale viene attivata come pure il volontariato, scatta l’allerta per le aree di ricovero coperto di tipo A, viene valutato lo stato di stand-by per mezzi di secondo livello e carro attrezzi. Confermato l’utilizzo dei pannelli a messaggio variabile per dare informazioni su viabilità e trasporto pubblico; vengono diramati comunicati su condizioni delle strade, indicazione di eventuali tratti non percorribili e itinerari alternativi, su corretti comportamenti da tenere. Ultimo livello è l’allarme 2, previsto in caso di precipitazioni nevose diffuse e/o di forte intensità in atto o estese ghiacciate. Agli interventi previsti per l’allarme 1 si aggiungono l’attivazione dei mezzi di secondo livello, dei carroattrezzi e del piano semaforico di Silfi.
APPELLO AI CITTADINI. Il piano prevede inoltre un sistema di allertamento e di interventi di Protezione civile anche in caso di basse temperature. Luigi Brandi, responsabile della Protezione civile del Comune, ricorda inoltre che anche i cittadini devono fare la loro parte. “Per far funzionare questo piano è essenziale la collaborazione della popolazione. Non soltanto perché, come prevede il regolamento di polizia urbana, spetta al cittadino eliminare la neve caduta su tetti, terrazze e davanzali se possibile causa di pericolo, e di rimuoverla dal marciapiede nella parte prospiciente agli ingressi delle abitazioni e di luoghi di lavoro. Ma soprattutto perché se i cittadini non assumono comportamenti virtuosi (come evitare di utilizzare i mezzi privati e se necessario essere attrezzati con catene o gomme da neve), gli interventi possono non risultare efficaci. Senza la partecipazione attiva dei cittadini anche il miglior piano rischia di non funzionare”.
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