È stata eseguita ieri all’ospedale “Versilia” di Viareggio la seconda autopsia sul corpo di Daniele Franceschi. Il medico legale ha stabilito che non ci sono segni di percosse, ma il naso è fratturato e manca il cuore, organo principale per stabilire se il ragazzo sia veramente morto di infarto.
AUTOPSIA. La seconda autopsia compiuta sul corpo del giovane operaio 36enne morto nel carcere francese di Grasse il 25 agosto scorso, ha evidenziato che non ci sono stati segni di violenza né lesioni da trauma. Nonostante questo, però, il medico legale Lorenzo Varretto ha rilevato la frattura del naso e la mancanza di organi fondamentali, come il cuore, per spiegare le cause della morte.
DUBBI. L’esame autoptico, dopo quello già eseguito in Francia a pochi giorni dalla morte, era stato chiesto dalla madre del ragazzo viareggino, Cira Antignano, che non era convinta sulla causa della morte del figlio dichiarata dalle autorità francesi: secondo la signora, Daniele non sarebbe morto a causa di un infarto ma per i maltrattamenti subiti in carcere e per le mancate cure.
MEDICO LEGALE. Lorenzo Varretto, medico legale nominato dalla famiglia di Franceschi che già si era distinto tra gli altri per aver lavorato a casi importanti come quello di Garlasco, non ha voluto trarre conclusioni affrettate riguardo la morte del ragazzo perché la mancanza di un organo fondamentale come il cuore non permette di stabilire con certezza se il decesso sia avvenuto per infarto o meno.
PAROLE DI VARRETTO. “Al momento abbiamo potuto analizzare quanto ci è tornato indietro dalla Francia. Manca ad esempio il cuore e, per stabilire se Daniele Franceschi è morto davvero di infarto, sarebbe necessario poter ispezionare l’organo”, ha detto Varretto.
LA MAMMA. La madre del ragazzo è rimasta parzialmente sorpresa dall’esito dell’esame autoptico e nonostante il fatto di aver preso atto dei risultati, non si è arresa e continua tuttora a credere che il figlio sia stato vittima di maltrattamenti che possono avergli rotto il setto nasale, come infatti è stato rilevato dal medico legale.
PAROLE DI CIRA ANTIGNANO. “Il perito ha fatto il suo lavoro, ma il naso di Daniele è rotto e questa cosa non mi torna. Rimango del mio parere; dicono che Daniele e’ morto di infarto, ma mi chiedo, se è così, perché gli hanno portato via tutti gli organi?”, chiede Cira Antignano.
LETTERA. La signora, nei giorni scorsi, aveva già spedito una lettera in Francia indirizzata alla “premiere dame” Carla Bruni, nella quale le chiedeva di adoperarsi con tutti i mezzi possibili per fare luce sulla morte del figlio. La lettera, però, non è mai stata recapitata e, nonostante ciò, Cira non si perde d’animo continuando ad essere fiduciosa nel credere che prima o poi la lettera arriverà.
FRATTINI. Sulla vicenda è tornato anche il ministro degli Esteri Franco Frattini che già si era esposto riguardo la volontà di pretendere dei chiarimenti dalla Francia sulla faccenda poco chiara dell’asportazione degli organi dalla salma; Frattini sostiene che le autorità francesi abbiano tutto l’interesse a far emergere la verità dell’accaduto e che, fino a questo momento, si sono dimostrate concordi nel collaborare.
PAROLE DI FRATTINI. “Mi sono impegnato a cercare con le autorità francesi le strade per raggiungere la verità e per restituire alla famiglia tutti gli effetti personali, tra cui i diari del giovane”, ha concluso Frattini.