Continua imperterrita la battaglia sulla questione autovelox. Un giudice di pace fiorentino ha accolto un ricorso contro tre multe rilevate dall’autovelox di viale Etruria a Firenze (in direzione di uscita dalla città).
VIALE ETRURIA. Si tratta di un ricorso redatto dall’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) per una signora residente a Firenze: si chiedeva l’annullamento di tre verbali per tre infrazioni fotografate dall’autovelox di viale Etruria (“famoso” per aver rilevato dalle 30 – secondo la versione del sindaco Renzi – alle 50 mila – secondo il comandante dei vigili Ancillotti – multe, nell’ambito delle oltre 150.000 rilevate a Firenze nei primi nove mesi del 2010).
I MOTIVI. Secondo l’Aduc i motivi che giustificherebbero il ricorso sono essenzialmente due: su gran parte degli autovelox presenti in città le macchinette non potrebbero essere installate senza accanto un agente accertatore, non rientrando le strade dove si trovano tra quelle cosiddette “di scorrimento” indicate dal Codice della strada, le uniche nei centri urbani dove possano essere istallati apparecchi automatici (senza la presenza di un agente); nello specifico in via Etruria la cartellonistica non seguirebbe le relative norme, essendo non solo l’apparecchio in parte nascosto da un palo della luce, ma soprattutto trovandosi il segnale di preavviso prima del sottopasso circondato da segnaletica e striscioni che ne ostacolano l’avvistamento.
LA BATTAGLIA VA AVANTI. Nei giorni scorsi un altro giudice di pace fiorentino aveva annullato una multa autovelox di viale Gramsci, mentre il dibattimento di merito per altre due multe di viale Etruria era stato rimandato a fine marzo. Nei prossimi giorni sono inoltre previste altre udienze su quasi tutti gli autovelox indicati come irregolari dall’Aduc: viale Etruria, viale Gramsci, viale Lavagnini, viale Matteotti e via Senese.