Prima si chiamava “bonus mamma domani”, ora è semplicemente “bonus bebè”: per il 2020 l’importo di questo assegno, riconosciuto per ogni nuova nascita, varia in base al valore Isee e anche chi ha un reddito più alto può fare domanda all’Inps di questo sostegno alla maternità. Rispetto al “vecchio” assegno di natalità infatti la legge di bilancio 2020 (ben prima dell’emergenza coronavirus) ha rimodulato le soglie e questa agevolazione può essere richiesta anche da chi ha un Isee sopra i 40.000 euro.
Per il 2021 e sostenere le nascite, a rischio crollo per l’effetto della crisi scatenata dal Covid, il governo invece è al lavoro per introdurre un assegno universale, non solo per i bebè, ma per i figli fino a 21 anni. Ma vediamo i dettagli.
Soglie Isee e l’importo del bonus mamma
Per il 2020 sono state cambiate le soglie Isee (Isee minorenni), in base alle quali viene calcolato l’importo del bonus bebè, si va da un minimo di 960 euro in un anno a un massimo di 2.304, ecco a quanto a ammonta di preciso l’assegno:
- 160 euro al mese fino al primo anno di età (il bonus bebè sale a 192 per i figli successivi al primo) per chi ha un Isee fino a 7.000 euro
- 120 euro al mese fino al primo anno di età (144 euro nel caso di figli successivi al primo) per un Isee tra 7.000 e 40.000 euro
- 80 euro al mese fino al primo anno di età (l’importo dell’assegno di natalità cresce a 96 euro per i figli successivi al primo) per le famiglie con un Isee superiore a 40.000 euro oppure se non si è presentato l’Isee
Nel caso di gemelli o parti plurigemellari il bonus bebè 2020 è maggiorato dal secondo figlio nato in ordine di tempo in poi, se la mamma è alla prima gravidanza, se invece non si tratta di una prima maternità la maggiorazione viene riconosciuta a tutti i gemelli.
Bonus bebè 2020: i requisiti, come funziona e quando fare domanda all’Inps
Possono fare richiesta all’Inps i genitori italiani e stranieri (con regolare permesso di soggiorno) con residenza in Italia e che vivono nella stessa abitazione del neonato: il bonus bebè viene riconosciuto per ogni nuovo nato nel 2020, ma anche per l’adozione di bambini o affidamenti preadottivi avvenuti quest’anno.
L’assegno spetta dal mese di nascita (oppure dal mese di ingresso in famiglia del figlio adottivo) e il bonus bebè 2020 deve essere richiesto all’Inps entro 90 giorni da quando è venuto alla luce il neonato, altrimenti l’importo viene riconosciuto solo dal mese di presentazione della domanda. La richiesta può essere fatta online sul sito dell’Inps con il pin o lo Spid (sezione “Assegno di natalità – Bonus Bebè”) oppure presso un patronato o ancora chiamando il contact center al numero 803164 (06164164 da cellulare).
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Quanto tempo dura il bonus bebè 2020, i pagamenti e come viene erogato dall’Inps
A seguito della maternità, il bonus bebè 2020 viene riconosciuto dal mese di nascita del bambino, sempre che si faccia la domanda entro 90 giorni, per un massimo di un anno (viene comunque sospeso al compimento del primo anno): i pagamenti vengono fatti ogni 30 giorni dall’Inps, a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, e l’importo viene erogato tramite un bonifico bancario sul conto corrente, sul libretto postale o sulla carta prepagata con IBAN che devono essere intestati alla mamma o al papà che hanno fatto richiesta.
Dal 2021: ciao bonus bebè, arriva l’assegno per i figli a carico
Intanto, in tempi di emergenza Covid, il governo è al lavoro sul Family Act, un disegno di legge con misure per la famiglia dal 2021 in poi: l’ipotesi è quella di far scomparire il bonus bebè, per introdurre un assegno universale per i figli a carico, pagato dalla nascita fino ai 21 anni, con una maggiorazione dal terzo figlio in poi. La misura è stata pensata anche per sostenere le nascite in un periodo difficile: secondo gli esperti l’incertezza legata al coronavirus potrà far crollare le nascite di nuovi bebè in Italia.