A Prato il centro antiviolenza La Nara, gestito dalla cooperativa sociale Alice, è a rischio chiusura. Secondo i nuovi requisiti introdotti dall’intesa in Conferenza unificata Stato-regioni del 14 settembre 2022, tale attività può essere curata solo da soggetti e organizzazioni che la svolgono in modo esclusivo e prevalente. Questo non è il caso della cooperativa Alice che opera invece in diversi settori. Alla vigilia del vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Legacoop Toscana ha rilanciato con forza l’appello per questa realtà.
L’appello di Legacoop Toscana
“Occorre trovare una soluzione e rivedere quanto prima quell’articolo – afferma Gianni Autorino, responsabile del Dipartimento Welfare di Legacoop Toscana – Facciamo appello alla Regione affinché prenda in carico la problematica, al fine di preservare un’esperienza di qualità così importante su un tema così delicato”. Attualmente è prevista una proroga per l’entrata in vigore di questo articolo, che scadrà a settembre 2025 ma se entro quella data non si troverà una soluzione questa preziosa esperienza rischia di essere dispersa. “Il mondo della cooperazione è pronto anche ad agire su modifiche o integrazioni a statuti e bilanci sociali al fine di garantire la certezza dei requisiti per la salvaguardia di un servizio molto particolare – ha aggiunto Autorino – Ogni spazio contro la violenza va difeso”.
Gli appelli contro la chiusura del Centro La Nara
Il Centro La Nara, attivo dal 1997, rappresenta un’esperienza radicata nel panorama regionale, che negli anni ha accolto e aiutato finora oltre 5mila donne ed è l’unico Centro Antiviolenza della Toscana gestito da una cooperativa. Nelle scorse settimane anche il Consiglio comunale di Prato, con un voto bipartisan, ha chiesto alla Regione di attivarsi.