Durante la campagna per le elezioni regionali, alcuni lo avevano accusato di essere un candidato debole o almeno poco conosciuto a livello nazionale. E invece a coloro che si chiedevano “chi è Eugenio Giani per diventare governatore della Toscana”, lui ha risposto con la caratteristica principale del suo curriculum politico: girare la regione, incontrare le persone, tessere alleanze locali. Alla fine i risultati delle urne gli hanno dato ragione: 30 anni di esperienza nelle istituzioni, dal Consiglio comunale di Firenze a quello regionale, un infinito elenco di cariche in associazioni ed enti sportivi e culturali, Giani è riuscito a conquistare la vittoria con un discreto distacco dalla concorrente, il volto nuovo della Lega, Susanna Ceccardi.
Giani ha vinto in Toscana e ha subito rivendicato l’appartenenza al Partito democratico e poi la sua indipendenza dai grandi nomi: “Giani è Giani” ha tenuto a precisare durante il discorso nel suo comitato elettorale, non ci sono “padrini” che hanno sospinto nell’ombra la sua candidatura.
Chi è Eugenio Giani, il curriculum politico del nuovo governatore della Toscana
Nato a Empoli nel 1959, ha vissuto a San Miniato (Pisa) fino ai 6 anni. Ma un filo rosso lo lega soprattutto a Firenze, dove si è laureato in Giurisprudenza. In politica Eugenio Giani è stato impegnato fin da giovane con il Partito Socialista Italiano, formazione che lo ha portato nel 1990 al suo primo incarico, quando è stato eletto consigliere comunale a Firenze.
Proprio in Palazzo Vecchio ha vestito più volte la casacca di assessore, prima nella giunta di Giorgio Morales poi in quella di Leonardo Domenici: assessore alla mobilità, assessore allo sport (perché Giani è anche un atleta), alla toponomastica e infine alla cultura. Dal 2007 Giani ha aderito al Pd, proprio quando veniva fondato il partito.
Nel 2009 è risultato il campione di preferenze per le comunali e Firenze e così è diventato presidente del Consiglio comunale, mentre un anno dopo ha varcato per la prima volta il portone di Palazzo Panciatichi, eletto come consigliere regionale. Qui Eugenio Giani è stato confermato anche per i successivi 5 anni diventando il presidente del Consiglio regionale, ruolo per il quale ha fatto istituire la fascia bianco-rossa con il simbolo del Pegaso per sentirsi “sindaco tra i sindaci”. Un cruccio però resta: il suo sogno, neanche tanto celato, è sempre stato quello di diventare primo cittadino di Firenze, ma quando Matteo Renzi ha lasciato la fascia tricolore, Giani ha dovuto cedere il passo a Dario Nardella.
Moglie, figli e vita associativa di Eugenio Giani
A festeggiare la vittoria, sul palco del suo comitato elettorale, Eugenio Giani ha voluto anche la moglie Angela Guasti, con cui ha avuto due figli, Gabriele e Lorenzo. Sebbene non goda (al momento) di grande celebrità a livello nazionale, di sicuro è molto conosciuto sul territorio. Se chiedete ad esempio a un fiorentino “chi è Eugenio Giani” probabilmente vi citerà il classico tuffo che ogni anno Giani compie in Arno, proprio dai canottieri sotto Ponte Vecchio, per festeggiare il primo dell’anno: una cosa forse che non si trova sul curriculum ufficiale, ma pur sempre un marchio di fabbrica.
Profondo conoscitore di ogni angolo della Toscana e delle sue tradizioni, grande appassionato di Dante, nel corso della lunga carriera Giani ha rivestito ruoli nei più diversi settori: è stato presidente del Museo Stibbert di Firenze, del Museo dei ragazzi sempre a Firenze, ha guidato la Federazione regionale dei giochi storici, ha presieduto inoltre il Museo casa di Dante e la Società dantesca italiana. Più di recente è stato anche membro del consiglio nazionale Coni, dopo essere stato presidente e delegato fiorentino del Comitato olimpico. A Firenze in molti lo ricordano inoltre per aver rivestito un ruolo nella salvezza della Fiorentina calcio dopo il fallimento della società.
E l’effetto sorpresa… in stile Giani
Ma in Toscana Giani è famoso soprattutto per essere un presenzialista all’ennesima potenza, perché riesce a macinare in una sola giornata chilometri e chilometri per partecipare a una lista infinita di appuntamenti (istituzionali e non). Celebre anche tra i cronisti, per la sua capacità di entrata “a gamba tesa” per ottenere un’intervista davanti alle telecamere, nel suo lungo curriculum Eugenio Giani vanta perfino qualche apparizione a sorpresa.
Come quella volta che, nel 2015, dribblò i controlli serrati in Palazzo Vecchio per la visita di Angela Merkel, riuscendo a sbucare nel Salone dei Cinquecento proprio all’arrivo della cancelliera tedesca, accompagnata dall’allora premier Renzi. C’è chi racconta che Giani si sia nascosto nei suoi vecchi uffici, altri ipotizzano che – vista la sua conoscenza della storia della città (e del palazzo) – abbia addirittura usato un passaggio segreto. Certo è che adesso, come governatore della Toscana, non dovrà più usare la porta di servizio.