lunedì, 23 Dicembre 2024
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Concordia, quarto giorno d’udienza. Schettino prende la parola e si difende

Quarta giornata d’udienza al teatro Moderno di Grosseto: oggi a parlare saranno le varie parti. Ieri il procuratore ha detto che l’udienza “potrebbe durare ancora un’altra settimana”.

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Al via la quarta giornata di udienza della Costa Concordia.

LA QUARTA GIORNATA. Il teatro Moderno di Grosseto ospiterà oggi la quarta giornata dell’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia. A prendere al parola saranno gli avvocati delle varie parti, dalla difesa all’accusa, passando anche per quelli delle vittime lese. Primo fra tutti saranno Bruno Leporatti, Domenico e Francesco Pepe i difensori dell’ex comandante Schettino. I legali hanno preparato una controffensiva in duecento domande e vari punti, con la quale mirano a smontare la relazione di duecentosettanta pagine dei periti, che sostanzialmente individuano nel comandante della Concordia l’unico responsabile del naufragio.

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PARLA SCHETTINO. Per la prima volta oggi il comandande ha parlato in aula e si è difeso dalle accuse. Schettino ha chiesto l’autorizzazione a poter intervenire al gip che gliel’ha concessa ed ha potuto parlare direttamente con i periti. Secondo quanto è emerso in una pausa dell’udienza, Schettino si sarebbe difeso su vari punti, tra cui la manovra che lui avrebbe ordinato dopo l’urto contro gli scogli e ha spiegato tutte le iniziative prese nei momenti del naufragio e dell’emergenza. Secondo i presenti l’ex comandante si sarebbe presentato molto “combattivo” nel discutere con i periti le questioni che riguardano il suo comportamento al comando della nave.

IL TIMONIERE NON HA COLPE. Secondo quanto emerso stamani in aula “l’errore di virata del timoniere indonesiano ad un ordine di Schettino nell’avvicinamento al Giglio per l’inchino è giudicato assolutamente ininfluente”, questo secondo il collegio dei periti del gip. A dirlo è stato proprio l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone rivolto al difensore di Schettino. I periti hanno ribadito che “i tredici secondi ‘pagati’ con la virata sbagliata non cambiarono nulla e anche se il timoniere avesse eseguito bene l’ordine, la nave avrebbe urtato lo stesso”.

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– L’errore del timoniere indonesiano della Costa Concordia e’ stato ininfluente, la sera del naufragio della nave all’Isola del Giglio. E’ quanto hanno sostenuto stamane in aula i periti del gip, in occasione della quarta giornata dell’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della Concordia. Secondo i periti, i 13 secondi persi con la virata sbagliata non cambiarono nulla, e se anche il timoniere avesse eseguito correttamente i comandi, la nave avrebbe avuto lo stesso una collisione con gli scogli de Le Scole.

MANO DEL BUON DIO. Durante la terza giornata di udienza, ieri, il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio ha parlato a proposito della manovra che Schettino dice di aver fatto dopo l’urto contro gli scogli: “È stata la mano del buon Dio a fare avvicinare la Costa Concordia al Giglio dopo l’urto contro gli scogli, altro che una manovra fatta dal comandante Schettino. Se non c’era quel vento di quella sera  la nave si sarebbe capovolta e affondata in un minuto. Non aveva propulsione e i timoni erano bloccati, l’ha salvata solo l’abbrivio”. Il procuratore contesta così la versione dei legali dell’ex comandante che affermano che sia stata proprio la manovra di Schettino a salvare molte vite a bordo della nave.

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LE TELEFONATE. Ieri durante l’udienza sono emerse anche alcune intercettazioni di Schettino: ”Mi sono fidato della carta e del Palombi. Saluta questo, saluta quello ed ecco qua…”, è una delle intercettazioni ambientali e telefoniche del comandante. ”Palombi” sarebbe il comandante Palombo, colui che secondo Schettino lo avrebbe convinto a passare accanto all’isola del Giglio per fare ‘l’inchino’ con la nave. In un’altra conversazione intercettata dai carabinieri, Schettino dice a un amico: ”Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso”.

Le giornate precedenti: Concordia, continua l’udienza. Perito: ”L’urto era evitabile’ Concordia, respinte tutte le eccezioni. L’udienza va avanti Concordia, terzo giorno d’udienza. ”Schettino seppe subito”

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