Riuniti a Grosseto passeggeri, equipaggio e rispettivi legali della Costa Concordia. All’appello non manca anche il comandante Schettino.
L’UDIENZA. Si tiene questa mattina al teatro Moderno di Grosseto: l’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave naufragata il 13 gennaio scorso all’isola del Giglio. L’udienza è presieduta dal giudice per le indagini preliminari Valeria Montesarchio e potrebbe durare dai tre ai sei giorni. Oggi parleranno i periti della procura, domani saranno sentiti altri esperti, mentre mercoledì sarà il turno dei carabinieri del Ris, per l’esame delle registrazioni audio. Poi sarà il turno dei centoventisei avvocati di parte civile e i loro consulenti.
L’ARRIVO. Durante la giornata di ieri sono arrivati in città legali e passeggeri, ma il più atteso era sicuramente il comandante Francesco Schettino. Questa mattina è arrivato al teatro con venti minuti di anticipo, passando da un ingresso secondario e da una via chiusa al traffico e ai pedoni. Indossa un abito scuro e camicia bianca.
IL TEATRO. Sul palcoscenico del teatro Moderno sono stati messi tre maxischermi che serviranno a proiettare i video e gli audio della perizia sulla scatola nera della nave. La struttura si trova nel centro di Grosseto: più di mille i posti a sedere ma potrà ospitare fino a milletrecento persone. All’ingresso del teatro (tappezzato da cartelli in cinque lingue – italiano, francese, spagnolo, inglese e tedesco – il tribunale ha anche allestito sei postazioni per la registrazione e, durante l’udienza, non sarà ammesso l’uso di dispositivi elettronici. Un ferreo controllo dei carabinieri, infatti, impedirà qualsiasi connessione con l’esterno visto che l’udienza non è pubblica.
IL PALCOSCENICO. Sul palco sono stati allestiti due tavoli: al centro hanno preso posto il gip Montesarchio, i magistrati giudicanti e il collegio peritale. Alla destra i nove indagati con i loro quattordici difensori, tra di loro anche il comandante Schettino con i suoi avvocati e di fronte il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio e degli altri rappresentanti dell’accusa. La procura, che parlerà oggi, in questi mesi, ha raccolto numerose testimonianze dei passeggeri. Sono attesi in aula anche altri indagati: il vice di Schettino, Ciro Ambrosio, l’ufficiale Silvia Coronica, i tre membri dell’unità di crisi della Costa Crociere, Roberto Ferrarini, Manfred Ursprunger e Paolo Parodi.
LA STRETTA DI MANO. All’interno del teatro uno dei passeggeri scampati al naufragio, durante l’attesa per l’inizio dell’udienza, ha voluto salutare l’ex comandante Schettino scambiando con lui alcune parole. Schettino, seduto al banco degli imputati, si è alzato in piedi e gli ha stretto la mano. “Speriamo che la verità sia accertata presto” avrebbe detto il naufrago. “Sì, la verità deve essere appurata” avrebbe invece risposto l’ex comandante della Costa Crociere.Poi, l’uomo è tornato al suo posto. Tra gli altri passeggeri presenti oggi al teatro sono in molti a sostenere che la colpa non deve essere dava solo ed esclusivamente a Schettino. In tanti infatti affermano: “Schettino ha le sue responsabilità, ma ci sono cose che non hanno funzionato e che vengono fuori dalla scatola nera di cui sicuramente qualcuno dovrà rispondere”.
L’INIZIO DELL’UDIENZA. Con un ora e venti di ritardo, è iniziata alle 10. 20 l’udienza con l’ingresso in aula del gip Valeria Montesarchio. Il giudice ha prima illustrato il programma della giornata e poi si è riunita in camera di consiglio.
NESSUNA ECCEZIONE. Il gip Montesarchio, al termine della camera di consiglio durata un’ora e mezzo, ha respinto tutte le richieste e tutte le eccezioni avanzate dai legali delle varie parti, comprese quelle dell’avvocato Bruno Leporatti per conto di Schettino. Adesso l’udienza quindi sta procedendo con l’illustrazione della maxi perizia da parte del collegio dei periti, tra cui ha iniziato a parlare l’ammiraglio Cavo Dragone.
Legambiente: ”Riflettori puntati sulla sicurezza della nave, non sull’udienza”