giovedì, 25 Aprile 2024
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Conte torna a Firenze: lezione all’università e incontro con Nardella

Nell’aula magna del Polo delle scienze sociali, a Novoli, Conte ha tenuto una lezione sui diritti e delle libertà fondamentali in Europa. Il premier sulla manovra: “Siamo determinati”. Nel pomeriggio,un breve colloquio privato con il sindaco di Firenze Dario Nardella.

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Di nuovo in cattedra, almeno per un giorno: questa mattina il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tornato a Firenze per una lectio magistralis alla facoltà di Giurisprudenza, la stessa in cui aveva insegnato fino a pochi mesi fa prima di essere indicato come nuovo capo del Governo. Una lezione agli studenti, un saluto agli ex colleghi, qualche battuta sulla Manovra e sulle reazioni dei mercati, un breve incontro con il sindaco Dario Nardella. Poi, nel pomeriggio, il premier si è trasferito all’Accademia della Crusca per una lezione su “Lingua e diritto”.

 

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PROFESSORE PER UN GIORNO

Giuseppe Conte è tornato nella facoltà fiorentina di Giurisprudenza, quella presso la quale, fino a pochi mesi fa, ricopriva la cattedra di professore ordinario di diritto privato, prima di essere proposto come Presidente del Consiglio dalla coalizione di maggioranza composta da Movimento 5 stelle e Lega.

Nell’aula magna del Polo delle scienze sociali, a Novoli, Conte ha tenuto la “prolusione” per l’apertura dei corsi della Scuola di Giurisprudenza sul tema de “Il processo di neo-costituzionalizzazione del diritto privato nel contesto della tutela multilivello dei diritti e delle libertà fondamentali in Europa”. Al termine della lezione si è trattenuto a salutare i colleghi di facoltà e i circa 200 studenti presenti all’incontro.

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GIUSEPPE CONTE SULLA MANOVRA: “SIAMO DETERMINATI”

Non è mancata qualche battuta sulla Manovra che il Governo sta attualmente mettendo a punto. “Sono qui a fare questa lezione anche con un po' di nostalgia, ma devo stare attento a parlare perché altrimenti lo spread rischia di salire”, ha scherzato il premier.

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Siamo ben determinati, abbiamo ben meditato questa manovra, questa linea di azione”, ha poi aggiunto. “Dobbiamo consentire alla nostra economia di poter esprimere le sue potenzialità e dobbiamo ovviamente pensare anche allo sviluppo sociale del paese”.

A chi gli ha chiesto conto delle stime al ribasso sul Pil italiano, come quelle diffuse dal Fondo Monetario Internazionale, Conte ha risposto: “Dovrebbero essere riaggiornate nel rispetto della nostra nota di aggiornamento del Def. Le abbiamo esplicitate e ovviamente il rapporto deficit/Pil nel primo anno sarà al 2,4%. Però abbiamo già previsto nella nostra manovra che al terzo anno scenda sotto il 2%. Arriveremo intorno all'1,8%. Lo stesso per quanto riguarda il rapporto debito/Pil: noi lo conterremo, scenderemo. Il problema è semplicemente che le manovre fin qui fatte, se avessimo proseguito, noi saremmo sempre il fanalino di coda dell'Europa per crescita”.

 

 

L’APPELLO DI NARDELLA A CONTE: “IL GOVERNO NON DIMENTICHI LE PERIFERIE”

Nel pomeriggio, Conte ha avuto un breve colloquio privato con il sindaco di Firenze Dario Nardella durante il quale si è parlato anche di sicurezza, un tema sul quale Nardella ha appena lanciato una petizione in cinque punti per chiedere al Governo misure più efficienti per la sicurezza nelle città. “Il presidente Conte – ha detto il sindaco al termine del colloquio – è il benvenuto a Firenze, e sarà ancora più benvenuto se saprà ascoltare la voce della nostra comunità sulla necessità di proseguire lo sviluppo e la crescita. Per questo ho voluto ricordargli in particolare l’impegno che aveva assunto il mese scorso con i sindaci italiani in merito al recupero delle risorse sottratte al piano per la riqualificazione delle periferie. Da sindaco ho ribadito che la nostra intenzione non è quella di alimentare la polemica politica, ma arrivare a soluzioni concrete per il bene comune. Se il Presidente manterrà la promessa restituendo 1,1 mld, di cui 18 milioni riguardano Firenze, noi saremo pronti a riallacciare le relazioni istituzionali con il governo per il bene delle nostre città”.

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