martedì, 19 Novembre 2024
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Coronavirus: in Toscana una task force

Cosa sappiamo sulla diffusione del virus proveniente dalla Cina e cosa si sta facendo in Toscana

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Cresce la psicosi per il coronavirus anche in Toscana, tra falsi allarmi come quelli registrati a Prato e misure precauzionali, scattate ad esempio nell’autogrill di Serravalle (Pistoia), chiuso per un’ora il 27 gennaio, dopo che una turista cinese si era sentita male (le prime analisi hanno dato esito negativo). La Regione Toscana, come in altre parte d’Italia, sta mettendo in campo un piano per far fronte alla situazione, dopo che l’Oms – l’organizzazione mondiale della sanità – ha innalzato l’allerta per una possibile epidemia globale da “moderata” a “elevata”.

Coronavirus, cosa si sta facendo in Toscana

Entro il weekend in Toscana sarà creata una task force di esperti sul coronavirus “per gestire in modo integrato il problema”, fanno sapere dalla Regione. Già in questi giorni sono in corso riunioni e incontri che riguardano i vertici delle aziende Usl e degli ospedali, oltre ai vari settori del sistema sanitario, dal 118 ai medici di base fino al gruppo tecnici permanente che si occupa di prevenzione delle malattie infettive e dei vaccini. Estar, l’ente di supporto tecnico amministrativo regionale, dovrà assicurare l’approvvigionamento di mascherine e altre “misure di barriera” per gli operatori sanitari.

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La situazione in Toscana: “Niente allarmismi per il coronavirus”

Sul fronte della diffusione del coronavirus, in Toscana “durante gli ultimi giorni sono stati gestiti diversi casi che riportavano nell’anamnesi contatti con la Provincia di Wuhan, nessuno dei quali però rispondeva alla definizione di caso del Ministero”, ha chiarito la Regione Toscana che invita anche a non far circolare fake news.

Cosa sappiamo sul corona virus: sintomi e da dove viene

Innanzitutto va fatta un po’ di chiarezza: i coronavirus sono una famiglia di virus che – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – possono causare malattie da lievi a moderate, dal un comunissimo raffreddore a sindromi respiratorie più gravi. All’inizio di gennaio, nella città di Wuan, nella Cina centrale, è stato individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo, chiamato con la sigla 2019-nCoV.

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Quali sono i sintomi e come si trasmette

Febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Sono questi i sintomi più comuni del coronavirus, che nei casi più gravi possono portare a polmonite, sindromi respiratorie acute, insufficienza renale e persino alla morte. Come si trasmette da una persona all’altra? Attraverso la saliva (tosse e starnuti), ma anche toccando oggetti o superfici contaminate dal virus, portandosi poi le mani sulla bocca, sul naso o sugli occhi.

Come proteggersi: i consigli

I comportamenti da seguire sono gli stessi che mettiamo in atto per prevenire la comune influenza e quindi lavarsi le mani di frequente, starnutire e tossire coprendo naso e bocca, evitare contatti ravvicinati con persone malate, pulire attentamente le superfici e gli oggetti. Al momento, spiega sempre l’ISS, non esiste una terapia specifica  per le infezioni causate da coronavirus e non sono disponibili vaccini.

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Come tenersi informati

La Regione Toscana invita a evitare facile allarmismi e a tenersi informati sul coronavirus: in particolare sul sito dell’Agenzia regionale di sanità sono presenti aggiornamenti e consigli, mentre sul sito del Ministero della Salute si trovano le risposte ai dubbi più comuni.

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