Il tram che viaggia nei controviali oppure solo un binario a senso alternato al centro della carreggiata o ancora il “trasloco” di Sirio in una singola direzione nelle vie limitrofe, fino all’ipotesi più costosa: la creazione di una serie di sottopassi per separare il traffico dei veicoli dalla futura linea 3.2 della tramvia.
Sono tante le ipotesi su cui dovranno lavorare ora i tecnici per “correggere” il progetto del nuovo tracciato tramviario tra piazza della Libertà, Firenze sud e Bagno a Ripoli, in particolare nel tratto più stretto dei viali di circonvallazione, quello di viale Matteotti. Le varie soluzioni sono state presentate durante l’incontro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il soprintendente ai Beni culturali Andrea Pessina, che si è svolto lunedì 25 febbraio.
I risultati dell’incontro Comune-Soprintendenza
“Siamo soddisfatti di questo primo incontro e fiduciosi che le proposte presentate porteranno a una soluzione definitiva fortemente migliorativa e rispettosa di tutte le esigenze in campo”, hanno commentato il primo cittadino e il soprintendente in una nota congiunta, in cui si parla di un confronto “estremamente proficuo” e che ha “permesso di esaminare approfonditamente tutti gli aspetti sia di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico sia degli aspetti funzionali collegati alla migliore fruibilità possibile della mobilità, del trasporto pubblico e del sistema della sosta”.
Al centro della discussione il problema sollevato la scorsa settimana da Pessina, che ha bocciato lo spostamento dei filari di alberi di viale Matteotti vicino ai palazzi, previsto inizialmente per far posto al centro della carreggiata ai binari della tramvia 3.2, lasciando spazio anche alle auto. Il “trasloco” delle piante, secondo la soprintendenza, avrebbe intaccato il disegno originario di Giuseppe Poggi, che nell’Ottocento è stato chiamato a progettare i viali di circonvallazione di Firenze Capitale.
I tempi dei lavori della linea 3.2 della tramvia
Dall’incontro è emerso che gli alberi di viale Matteotti non saranno toccati dai lavori per la tramvia 3.2, ad eccezione delle piante malate che saranno sostitute, mentre una buona parte del tracciato, in particolare quello sui viali di circonvallazione, sarà senza pali e i vagoni saranno alimentati a batteria, con una tecnologia che permette la ricarica in alcuni punti, come alle fermate. Resta da capire adesso quali delle ipotesi presentate per viale Matteotti sia quella realizzabile.
Al momento l’inizio dei cantieri è ipotizzato per il 2020 e la conclusione nel 2023, anche se il sindaco Nardella ha più volte annunciato che non si partirà finché l’impatto dei lavori non sarà certo.