La Fondazione Teatro della Toscana, l’ente che riunisce la Pergola di Firenze, il Teatro di Rifredi e il Teatro Era di Pontedera, è a un passo dal declassamento: ma cosa significa questa “bocciatura”? L’istituzione è finita sotto i riflettori dopo che tre dei sette componenti della Commissione consultiva per il teatro del Ministero della Cultura hanno presentato le loro dimissioni, a seguito della scelta della maggioranza di voler retrocedere di fascia la fondazione toscana.
Il Teatro della Pergola e il declassamento: cosa vuol dire in concreto
La Commissione consultiva è impegnata a valutare i programmi presentati dai teatri italiani per stabilire l’entità dei finanziamenti, in base alla fascia di riferimento. Finora la Fondazione Teatro della Toscana, da cui dipende anche la Pergola di Firenze, godeva della “prima fascia”, ossia dello status di Teatro nazionale: il declassamento significa in concreto perdere molti dei finanziamenti statali. Si tratta di circa 2 milioni di euro. Questo potrà influire anche sulla qualità della programmazione che i singoli palcoscenici saranno in grado di proporre in base alle risorse economiche assegnate dal Ministero.
Cosa succede adesso?
Tre componenti della commissione, Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore, hanno inviato una lettera di dimissioni al ministro della Cultura Alessandro Giuli, dichiarando la loro contrarietà al declassamento di Pergola, Teatro di Rifredi e Teatro Era. Ciò “rende impossibile la prosecuzione del lavoro”, hanno dichiarato. La commissione aveva chiesto di avere ulteriori elementi di valutazione sulla gestione del Teatro di Rifredi, entrato nella Fondazione a partire dalla stagione 2022/2023, anche alla luce dei ritardi sulla programmazione.
Adesso in commissione restano 4 membri, che sulla carta possono continuare il loro lavoro. Nel caso che il declassamento diventi definitivo si apriranno però le porte ai ricorsi al Tar, con il rischio di un blocco totale dei finanziamenti per tutti i teatri italiani, non solo per la Pergola.
Intanto si infiamma la polemica politica. Nell’occhio del ciclone è finito il drammaturgo e scrittore, vincitore di cinque Tony Award, Stefano Massini, nominato direttore artistico del Teatro della Toscana lo scorso gennaio. Il suo nome è sgradito al centrodestra, dice chi punta il dito contro la scelta della commissione. La sindaca Sara Funaro, che è anche presidente della Fondazione, ha chiesto spiegazioni immediate al ministro Giuli e ha affermato di essere pronta “ad agire in tutte le sedi opportune a tutela della nostra città e del prestigio e della storia del nostro Teatro”.
“La Pergola è vittima delle scelte irresponsabili del sindaco di Firenze, Sara Funaro”, ha ribattuto il senatore di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama, chiedendo alla prima cittadina di chiarire al più presto la situazione.