martedì, 19 Novembre 2024
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Dalla colonica in rovina nasce una casa condivisa (autocostruita)

Uno dei primi esperimenti di cohousing e autocostruzione a Firenze. Dal rudere accanto a Villa Vogel, all'Isolotto, nascerà un mini-condominio. E saranno i futuri coinquilini a realizzarlo

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Cazzuola in mano e tanta voglia di fare. Sono i futuri inquilini ad auto-costruirsi la casa (condivisa), recuperando una colonica abbandonata all'Isolotto, in via delle Torri, accanto a Villa Vogel.

Addio al rudere fatiscente da anni, benvenuto al cohousing. Dalle rovine sorgeranno 7 appartamenti più un ottavo, il più ampio, che diventerà uno spazio collettivo dove ospitare un asilo domiciliare, eventi culturali aperti alla città, oltre alle riunioni fuori orario del team del Quartiere 4, che risparmierà sulle aperture della vicina sede. Rappresenterà anche una “piazza condominiale” con cucina comune e camino davanti al quale fare due chiacchiere.

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La casa autocostruita delle “Torri”

L’esperimento, tra i primi a Firenze, è nato da un gruppo di 30 persone interessate all’autocostruzione e riunite in un’associazione (associazione autorecupero cohousing Le Torri). Il progetto esiste da quattro anni, ma a gennaio si è sbloccato il bando regionale per l’autocostruzione, che ha messo sul piatto 280mila euro.

Poi nuovi ritardi burocratici hanno allungato i tempi: di recente il Comune, proprietario della struttura, ha dato il suo ok alla convenzione con l'associazione. Ecco come funziona questo “patto”: i futuri abitanti sostengono le spese del recupero, in cambio l’edificio sarà affidato loro per 30 anni e dall’affitto verrà tolto il costo della riqualificazione. Fatti due conti rimarrà da pagare un canone da pochi spiccioli.

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Una sperimentazione sociale

“Più che una sperimentazione edilizia è una sperimentazione sociale, lavorare insieme è un collante fortissimo. L’autocostruzione permette di valorizzare il patrimonio pubblico in disuso”. Anna Guerzoni è la progettista che ha messo sulla carta la casa condivisa delle Torri: due piani, una cantina e 400 metri quadri di giardino.

Negli appartamenti vivranno una dozzina di persone: coppie con bimbi, giovani e adulti. Accanto agli alloggi privati, gli spazi collettivi, pure un lavatoio comune con una sola lavatrice per tutti. “Ci vorranno almeno due anni – chiarisce l’architetto Guerzoni – molte persone potranno lavorare solo nel finesettimana, visto che già hanno un impiego”.

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La casa colonica accanto a Villa Vogel

Il nucleo originario della colonica, casa dei contadini che coltivavano i poderi limitrofi, risale alla prima metà dell’Ottocento. Caduta in abbandono, negli anni Novanta per mancanza di fondi l'immobile è stato escluso dal restauro di Villa Vogel ed è rimasto in rovina. Adesso scatta il recupero. 

Corsi di formazione per gli inquilini-muratori

Dopo i corsi di formazione, le opere sul campo: gli inquilini possono realizzarne in prima persona molte, non tutte. Struttura portante, tetto e certificazione degli impianti devono essere affidati a professionisti. La nuova colonica sarà antisismica, rinascerà secondo i criteri del risparmio energetico e della bioedilizia.

“Sarà una casa laboratorio – anticipa la progettista – organizzeremo visite al cantiere per mostrare alla città questa idea”. Negli ultimi mesi le riunioni di gruppo sono aumentate per decidere insieme i dettagli. “Stanno discutendo anche che tipo di lavatrice scegliere, per prenderne una che vada bene a tutti”. Dalle piastrelle al bucato, anche questa è condivisione.

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