Un movimento che ebbe nei Quartieri e nel Sindacato Scuola i suoi punti di forza. Si affermarono così nuove istanze di partecipazione democratica che troveranno poi delle nuove forme di partecipazione nei consigli di quartiere, nei Consigli Sindacali di Fabbrica e di Zona, negli Organi Collegiali della Scuola.Per analizzare e valorizzare quel ciclo fondamentale di esperienze democratiche è nato alcuni anni fa, in collaborazione con il Quartiere 4 e con le scuole del territorio, l’Archivio del Movimento di Quartiere.
In occasione dell’inaugurazione delle mostre, mercoledì 4 novembre, ore 17,30, verrà dunque presentata la “Guida alla documentazione dell’Archivio del Movimento di Quartiere”, con interventi di Raffaella Marconi e Paolo Mencarelli (Archivio del MdQ), Luca Brogioni (SDIAF), Giuseppe D’Eugenio (presidente del Q.4). Coordina: Moreno Biagioni. Le mostre rappresentano anche l’occasione di avviare un incontro con gli insegnanti per proporre nuovi percorsi di storia locale. Se ne parlerà giovedì 12 novembre, ore 17,30 con l’iniziativa “Un’altra Firenze: percorsi di storia locale“. Interventi di Isanna Generali (Archivio del MdQ), Alessandro Rapezzi (segretario FLC CGIL), Giovanni Di Fede (Assessore alla P.I. della Provincia di Firenze). Coordina: Franco Quercioli. Ore 20, Aperitivo-cena. Ore 21, Una ricerca insieme all’Università, “Democrazia dal basso: il movimento di quartiere a Firenze dal 1966 a 1976”, Tesi di laurea di Giulia Malavasi. Interventi: Giulia Malavasi (Archivio del MdQ), Paul Ginsborg (Università di Firenze), Mario G. Rossi (Università di Firenze). Coordina Raffaele Nencini.
I promotori dell’Archivio ritengono che sia sempre più importante valorizzare la dialettica tra la dimensione locale e quella globale, facendo conoscere e interagire esperienze concrete di ricerca, materiali documentari e didattica della storia. Nell’itinerario di formazione del cittadino è importante costruire insieme un percorso di identità che si fondi sull’appartenenza ad una storia che è quella dei luoghi dove i ragazzi vivono, delle persone che ci abitano, delle vicende che sentono raccontare dai genitori e dai nonni. Un viaggio sulle tracce che hanno lasciato quelli che ci hanno preceduto per individuarvi anche significati nuovi e magari sconosciuti agli stessi protagonisti di allora. E’ possibile così scoprire la Firenze di ieri, proprio a partire da quella di oggi.