martedì, 19 Novembre 2024
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Ex Gkn, Abaco potrebbe rilevare lo stabilimento di Firenze

Sulla ex Gkn dopo due anni di tensioni arrivano forse le prime buone notizie

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Sulla ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), dopo due anni di tensioni, arrivano forse le prime notizie positive. Il consorzio Abaco di Genova è infatti interessato a rilevare lo stabilimento alle porte di Firenze: il piano è poter acquisire l’azienda e poi fare entrare altri soggetti industriali con cui la Regione ha già dei contatti in corso.

La ex Gkn e il tavolo in Regione

Sulla ex Gkn di Firenze c’è stato un tavolo in Regione, col presidente Eugenio Giani e il presidente del Consorzio Alessandro Testa. Erano presenti anche il consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, i sindacati e l’Rsu di Gkn. Da parte degli operai sono arrivati messaggi incoraggianti tanto che è stato deciso di interrompere la protesta sulla Torre di San Niccolò anche perché nel frattempo sono arrivati sui conti correnti degli operai i primi bonifici della Cig. Nelle ultime ore c’era stata anche una protesta sotto Palazzo Vecchio, luogo che era stato in passato anche occupato dagli operai.

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Le parole del presidente della Regione sull’ex Gkn

“Nella grande fabbrica della ex Gkn, alle porte di Firenze, potrebbero convivere più esperienze imprenditoriali, seguite e gestire da questo soggetto, il consorzio di cooperative che rileverebbe la proprietà di Borgomeo“, ha affermato il presidente della Regione, Eugenio Giani, secondo cui Abaco è “un consorzio credibile”, e “non ci sono più le condizioni” perché Francesco Borgomeo, patron di Qf, “possa essere protagonista, come appariva nella prima fase, di un processo di trasformazione produttiva”, per cui Abaco potrebbe “rilevare la proprietà” della fabbrica.

Firenze, la posizione dell’Rsu dell’ex Gkn

Per Massimo Barbetti dell’Rsu dell’ex Gkn “ci sarà bisogno di fare verifiche, ma la prospettiva presentata oggi può essere una strada percorribile. Questo è il primo aggiornamento rispetto allo scouting condotto dalla Regione. Un lavoro fatto a più mani con lavoratori e organizzazioni sindacali, facendo il possibile per riportare industria e lavoro a Campi. È l’inizio di un percorso di reindustrializzazione dal basso e sono in corso altre interlocuzioni”.

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