venerdì, 26 Aprile 2024
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Gkn, a Firenze termina l’occupazione a Palazzo Vecchio

Dopo 27 ore di proteste, finisce l'occupazione degli operai ex Gkn a Firenze. Lunedì Consiglio comunale direttamente nella fabbrica

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Dopo 27 ore di proteste e anche polemiche, i circa 30 operai della ex Gkn di Firenze hanno terminato la protesta dentro Palazzo Vecchio. Gli addetti avevano fatto ingresso lunedì pomeriggio, durante la seduta del Consiglio comunale dichiarando di voler rimanere ad oltranza. Così è stato perché poi hanno passato la notte in Palazzo Vecchio, tra la sala bar, la sala Macconi e il Salone dell’assemblea cittadina, senza particolari problemi di ordine pubblico. Milani ha scelto di sospendere la seduta. Un modo per far sì che gli operai potessero stare ancora tra il pubblico.

Gkn Firenze e la seduta del Consiglio comunale

Nel tardo pomeriggio di martedì, dopo la conferenza dei capigruppo, è stato deciso di interrompere la seduta. In particolare è stato il consigliere comunale del gruppo Centro e vicepresidente dell’assemblea cittadina Emanuele Cocollini a portare avanti la volontà di chiudere del tutto la seduta. E così è stato ma Milani ha parlato agli operai affermando che non ci sarebbe stato uno sgombero ma che, rivolgendosi a loro, “questa è casa vostra”. Dagli stessi operai è stata lanciata la proposta, poi accettata, di svolgere il prossimo Consiglio comunale direttamente nella fabbrica dell’ex Gkn a Campi Bisenzio (Firenze).

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Gkn, cosa è successo a Firenze

La protesta è stata decisa dagli operai dell’ex Gkn, dopo le dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Nazione da Francesco Borromeo, imprenditore a capo di Qf che ha acquisito l’azienda di Campi Bisenzio dopo i licenziamenti in tronco decisi dalla precedente proprietà. Il collettivo di fabbrica chiede alla società di mettere a disposizione lo stabilimento  e chiarezza sul piano industriale, ma soprattutto il pagamento degli stipendi. L’appello è anche per un intervento pubblico che salvi la fabbrica che produceva semiassi per l’industria automobilistica.

“La disperazione, il tentativo di gettare fango su uno stabilimento e su una lotta di popolo, ribaltare costantemente la verità – si legge sulla pagina Facebook dei lavoratori della Gkn -. Ci abbiamo pensato bene a quali proteste fare. Non toccheremo l’agibilità delle strade o dei mezzi usati da chi va a lavorare. Siamo venuti a rivendicare la nostra dignità qua. Dicono che si chiami ‘comune’ perché è la casa di tutte e tutti. Noi siamo in consiglio comunale. Non ce ne andiamo senza novità risolutive sulla vertenza”.

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Martedì mattina, dopo  ore convulse, i lavoratori hanno deciso di proseguire a oltranza la protesta in Palazzo Vecchio: “rimaniamo in Consiglio comunale finché non vediamo qualche atto che possiamo iniziare a considerare concreto: non totalmente risolutivo, ma che fa fare dei passi in avanti”, ha detto Dario Salvetti della Rsu ex Gkn. Poi è arrivato l’accordo per lasciare il Salone dei Duecento.

Le parole di Nardella

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha chiarito che “nessuno è stato lasciato solo”. Ha poi fatto sapere che l’azienda è irremovibile nelle sue decisioni, aspetto che poi ha creato un po’ di tensione. Alla fine è stato deciso di organizzare un Consiglio comunale. La volontà è di invitare anche la Regione, che è parte in causa, e la Prefettura per cambiare una storia che al momento non sembra procedere in una buona direzione. Tra i punti chiesti da Nardella il pagamento degli stipendi e la necessità urgente di un nuovo piano industriale.

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