martedì, 16 Aprile 2024
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I disturbi sessuali? Un ”segreto” che si confida al medico di famiglia

Se i disturbi sessuali restano un tabù che spesso non viene raccontato nemmeno al partner, sei italiani su dieci decidono di confidarsi al medico di famiglia. E' quanto emerso durante il congresso nazionale della Società italiana di medicina generale che si è tenutyo a Firenze. I consigli degli esperti.

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I disturbi sessuali? Spesso restano un “segreto” per il partner, ma sei italiani su dieci si confidano con il medico di famiglia.

FARMACI. E’ quanto emerso durante il Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) che si è tenuto a Firenze. “È sufficiente affrontare il problema durante la visita di routine per aumentare di sei volte la possibilità di una diagnosi precoce ed efficace, con reciproca soddisfazione per lei e per lui”, spiega la dottoressa Raffaella Michieli, segretario nazionale della Simg. La disfunzione erettile è il problema maschile più diffuso: un uomo su due l’ha sperimentata almeno una volta nella vita. Per sconfiggerla, sempre più maschi ricorrono ai farmaci, ma solo il 4% delle compagne ne è a conoscenza. Un segreto che rende particolarmente apprezzata la ‘mentina dell’amore’, il vardenafil orodispersibile, che associa praticità e discrezione.

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“MENTINA DELL’AMORE”. “È la più recente novità in questo campo disponibile in Italia da pochi mesi – spiega il professor Mario Maggi, Direttore della SODC di Medicina della Sessualità e Andrologia presso l’AOU Careggi di Firenze -. Si mette sulla lingua, si scioglie in bocca senz’acqua in pochi secondi e può essere assunto indipendentemente dai pasti. Questo consente di vivere la propria sessualità con maggiore libertà, elemento che certamente rafforza l’intesa. Il deficit erettile può essere addirittura una fortuna: è infatti una spia utile che permette di cogliere precocemente patologie più importanti ed eventi cardiovascolari anche gravi, che possono quindi essere identificati, diagnosticati e curati”.

FUMO E OBESITA’. Tra i nemici della virilità il fumo occupa il primo posto. “Se associato a patologie come il diabete o l’ipertensione, aumenta rispettivamente di cinque e due volte la possibilità di comparsa di disfunzione erettile – spiega Michieli – Il problema riguarda il 36% dei diabetici contro il 12,8% della popolazione generale. Infine, attenzione all’obesità: un recente studio ha sottoposto persone con molti chili di troppo (BMI 36.9) alla perdita del 10% del loro peso corporeo. Fra le conseguenze più immediate vi è stato un netto miglioramento delle performance sotto le lenzuola. L’ambulatorio del medico di famiglia è la sede ideale per la prevenzione delle patologie legate alla sfera sessuale, a tutte le età, con una grande opportunità in più, data dalla conoscenza che abbiamo del paziente e del suo ambiente”.

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DISFUNZIONE ERETTILE. Sono oltre tre milioni gli italiani che soffrono da tempo di disfunzione erettile. Alla base vi sono spesso cause psicologiche: secondo le ultime indagini, circa il 40% degli uomini vive con ansia le prestazioni sessuali e il 25% dice di sentirsi insicuro di fronte a donne sempre più esigenti. “Per fortuna oggi abbiamo a disposizione farmaci che, oltre a garantire efficacia e sicurezza, permettono anche grande discrezione e rispondono così alle esigenze più intime, al bisogno di sentirsi ‘normale’ che ogni uomo manifesta – continua Michieli -. Strumenti che facilitano il nostro compito e ci permettono di poter offrire soluzioni su misura, capaci di non minare l’autostima del paziente”. La SIMG ha attivato da tempo un gruppo di lavoro su questo tema, dedicandovi anche un approfondimento nel proprio Congresso nazionale, consapevole di quante e quali siano le resistenze in materia di salute sessuale. “I medici di famiglia sono talvolta ancora titubanti all’idea di occuparsi una sfera considerata marginale, privata e così difficile da affrontare senza un’adeguata preparazione – conclude la Michieli -. Ma i nostri assistiti desiderano che ci interessiamo di questo aspetto. Curando tutte le fasce di età e tutte le tipologie di persone (single, famiglie ‘tradizionali’ o allargate, separati, vedovi), veniamo in contatto con un spaccato reale e fedele della società in cui gli interventi di promozione alla salute, di cura e di modificazione di comportamenti scorretti possono risultare particolarmente efficaci”.

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