Ben nove anni sono trascorsi da quando una delle “storiche” sale cinematografiche di Firenze, il Manzoni di via Mariti, chiuse i battenti. E dopo diverse – e da taluni temute – ipotesi di riconversione della struttura, quali mini appartamenti, parcheggio coperto, centro commerciale o altro, ecco che incredibilmente la sala sta per risorgere a nuova vita diventando un teatro polivalente, per ospitare un’ampia serie di attività.
Deus ex machina di questo dono alla città è Dance Performance ASD, l’associazione sportiva dilettantistica che lascia la sede di via Fabbroni per trasferirsi nei locali dell’ex cinema e dare origine all’Accademia del Teatro Manzoni.
Guarda i rendering del nuovo Teatro Manzoni e le foto dei lavori in corso
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Cosa ci sarà nell’ex cinema Manzoni di Firenze
Si tratta di un nuovo centro di formazione professionale per le arti performative: quindi danza, musica, recitazione, ma anche importante centro della narrazione. I corsi della Dance Performance spaziano dalla danza – per i quali la Compagnia è celebre – alla scuola di scrittura, dal fitness al burlesque fino alla posturologia. L’Accademia sarà dotata di attrezzature tecnologiche mirate all’allestimento di produzioni anche all’avanguardia.
L’investimento non è stato certo irrilevante: 64mila euro che l’associazione si ripropone di recuperare in circa sei anni; a merito della Dance Performance va anche detto che non si appoggia a contributi pubblici, ma intende anzi avvalersi solamente degli introiti derivanti dai corsi e, auspicabilmente, del fundraising in procinto di essere attivato.
L’accademia del teatro Manzoni
«L’Accademia aprirà tra Natale e capodanno – spiega Donatella Cantagallo, storica insegnante di ballo della Dance Performance -: dopo venti anni di attività e con le sole forze della scuola, lavorando per il Comune (con progetti per l’Estate Fiorentina, per le Chiavi della città e molto altro,ndr), siamo riusciti ad arrivare a questo: un progetto che in Toscana non c’era prima d’ora».
Il cantiere interno alla sala è ancora a pieno regime, ma entro fine anno la scuola di danza sarà pronta ad accogliere gli allievi. E a seguire partiranno via via tutte le altre attività. E adesso entriamo nel dettaglio, per spiegare le tante declinazioni di questa nuova realtà cittadina.
Cosa ci sarà dentro
La struttura, su tre livelli, avrà due ingressi e propone una sala convegni da settanta posti, uno spazio per feste a tema, cerimonie, cene con spettacolo e mostre d’arte: tutto questo in virtù della sua versatilità, che consente di levare le poltroncine e poter sfruttare lo spazio sia della platea che del palcoscenico. E poi naturalmente le sale di prova della scuola, i camerini e una sala di registrazione (l’obiettivo dell’Accademia è infatti anche quello di avere una collaborazione con altri teatri); la hall ospiterà, oltre all’ingresso del teatro, un bar, un negozio di abbigliamento per la danza, una parte centrale che sarà uno snodo tra il teatro e la scuola; e poi uffici, sala riunioni, libreria e spazio relax. Interessante anche l’attivazione di una radio web, che trasmetterà direttamente dal foyer.
Ma non renderemmo giustizia alla nostra analisi dell’operazione se non citassimo l’attenzione che è stata riservata al recupero di alcune “gemme” che erano parte integrante dell’ex cinema: in primis il dipinto murale del 1961 di Vinicio Berti, il più grande di cui si ha notizia; e poi la bella scala di marmo che portava in galleria, i due grandi lampadari di Murano, le vetrine originali degli anni ’50 e tutte le finiture in ottone.
I lavori, iniziati alla fine di agosto, restituiranno dunque alla città un edificio privato che avrà funzione pubblica: un work in progress atteso ormai con trepidazione da tutto il quartiere.