domenica, 24 Novembre 2024
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Il primo “viaggio” del tram

Quattro ore trainato da un veicolo speciale lungo i binari della linea 1, dal deposito di Scandicci fino a via Jacopo da Diacceto: si è tenuto domenica il collaudo del tram, tra applausi e proteste, come quelle che hanno "atteso" il mezzo all'arrivo alla stazione, dove c'erano una cinquantina di manifestanti.

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Dunque collaudo ok per il tram, che domenica ha compiuto (anche se trainato) il suo primo viaggio sui binari della linea 1. Il mezzo è partito alle 7.30 dal deposito di Scandicci ed è arrivato intorno alle 11.30 in via Jacopo da Diacceto percorrendo prima viale Nenni, viale Talenti e via Sansovino, attraversando nuovo ponte sull’Arno e transitando nel parco delle Cascine, in piazza Vittorio Veneto e viale Fratelli Rosselli.

Il tram è stato trainato da un veicolo speciale lungo i 7 chilometri e mezzo tra Scandicci e la stazione di Santa Maria Novella per quella che, in termini tecnici, viene definita “prova di sagoma statica”. Ovvero un test per verificare che le distanze tra il mezzo e gli ostacoli fissi (pali, fermate, semafori etc) rispettino quanto previsto dalle normative. E in via Jacopo da Diacceto ad accogliere il tram, che ha suscitato la curiosità dei cittadini che numerosi si sono raccolti lungo il percorso per vedere il tram sui binari, c’erano il vicesindaco Giuseppe Matulli, il sindaco di Scandicci Simone Gheri, il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, la presidente di Ataf Maria Capezzuoli e il responsabile unico del procedimento per la realizzazione della linea 1 Giovanni Mantovani, oltre a una cinquantina di manifestanti contrari alla tramvia. “Oggi è una giornata importante – ha dichiarato il vicesindaco Matulli – perché dopo anni di duro lavoro e numerose difficoltà siamo ormai quasi arrivati al traguardo. Si tratta di un grande risultato ottenuto grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti, dall’Amministrazione ai residenti fino agli operatori economici”. Il vicesindaco Matulli ha poi raccontato come “molti cittadini oggi mi hanno stretto la mano ringraziandomi di non aver mollato di fronte alla difficoltà”.

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E sui comitati contro la tramvia il vicesindaco ha aggiunto: “sarebbe stato inconcepibile a Firenze realizzare opere di questa importanza senza contestazioni. Anche la stazione di Michelucci, oggi considerata tra i capolavori dell’arte, al momento in cui fu costruita venne considerata un mostro che avrebbe distrutto Firenze. Senza parlare poi della diga di Bilancino. D’altronde sono quasi diventato amico dei contestatori, sempre gli stessi ormai da tempo”. Matulli si è poi soffermato sull’importanza strategica della tramvia. “Con questa opera abbiamo dato vita a un processo di trasformazione della città partendo dall’aspetto forse più drammatico, la mobilità. Firenze ha 1.140 veicoli a motore ogni 1.000 abitanti e, oltre che con il traffico, deve fare i conti con un inquinamento che ha costretto a sostituire le porte d’oro del Ghiberti del Battistero con delle copie. La tramvia è la chiave di volta per una mobilità ambientalmente più sostenibile, basata su un sistema di trasporto pubblico su rotaia che si interscambia con gli altri modi di spostarsi in città e sul territorio, ovvero bus, veicoli provati, bicicletta e a piedi”.

La prova è poi proseguita nel pomeriggio di ieri: da via Jacopo da Diacceto il tram è stato trainato fino in via Alamanni da cui poi è ripartito per percorrere, sull’altro binario, il tragitto di ritorno fino al deposito.

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