Il “super incrocio” è a rischio. Lì dove confluiscono sei strade (via Foggini, viale Nenni, via Baccio da Montelupo, via Lunga, via del Pollaiolo e via Pisana), lì dove l’asfalto incontra i binari della tramvia, in due anni sono avvenuti quattro incidenti. Tre hanno coinvolto la linea uno. Il tratto vicino alla fermata Federiga si aggiudica la maglia nera come punto più pericoloso dell’intero tracciato: in un centinaio di metri si è verificato il numero maggiore di sinistri, con tre auto scontratesi con Sirio.
MANOVRA PERICOLOSA. Ad eccezione dell’ultimo caso, lo scorso 17 dicembre, quando una moto e una macchina sono finite sulle rotaie senza urtare i convogli, la causa è sempre stata la stessa: i veicoli provenienti da via Foggini e diretti verso Scandicci tentano l’inversione a U, invadendo i binari lungo i quali il tram ha semaforo verde. Una manovra vietata e pericolosa. Nonostante questo, invece di arrivare alla rotonda successiva, alcuni conducenti azzardano la svolta secca. Ma non sempre va bene. Così è successo lo scorso 12 novembre, quando Sirio ha colpito in pieno una Renault Kangoo che non ha rispettato il divieto di svolta, all’altezza di via Pisana. Stesso punto in cui 72 ore dopo l’inaugurazione, il 16 febbraio 2010, una Saab provò a fare inversione, scontrandosi con il convoglio che stava sopraggiungendo.
VIABILITA’. Altro episodio il 30 dicembre 2011, con un’auto finita contro la tramvia in corrispondenza di via Baccio da Montelupo. Ma, oltre a questi incidenti, quelli scampati per miracolo sono tanti, raccontano i residenti. Nei mesi scorsi, sul lato della Federiga, è spuntata una telecamera che monitora la zona, mentre in consiglio comunale c’è chi chiede di rivedere la viabilità. “La tramvia sarebbe dovuta essere interrata in quel tratto, come previsto inizialmente – denuncia Antonio Giambanco, consigliere della lista Galli – ormai che la linea uno è fatta, l’assetto viario va rivisto per la sicurezza di tutti”. E propone: “Bisognerebbe permettere ai veicoli che sbagliano strada, imboccando via Foggini in direzione di Scandicci, di tornare verso Firenze senza fare un lungo tragitto e incontrare una serie infinita di semafori”.
PUNTO NEVRALGICO. Il tratto incriminato è un punto nevralgico: la direttrice Firenze–Scandicci incrocia l’asse che porta al Viadotto dell’Indiano. La linea uno complicala situazione. Il percorso ferrato è sorvegliato da una selva di semafori che scattano al passaggio dei convogli: in poco più di cento metri tra via Foggini e viale Nenni se ne trovano tre in direzione di Scandicci e altrettanti verso Firenze. Uno è su via Baccio da Montelupo, un altro in via del Pollaiolo, l’ultimo in via Pisana. Totale: nove semafori, alcuni con tempi “secolari”. In via Baccio da Montelupo le macchine che vogliono proseguire dritto possono attendere fino a due minuti e mezzo, mentre il verde dura 30 secondi. Tempi analoghi in via Pisana, dove durante le ore di punta si formano lunghe code.