mercoledì, 27 Novembre 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaCosa nascerà al posto dell'inceneritore...

Cosa nascerà al posto dell’inceneritore di San Donnino

Iniziata la demolizione delle due ciminiere. Ecco cosa prevede il progetto di riqualificazione dell'ex inceneritore di Firenze e cosa sarà fatto nell'area di via di San Donnino

-

- Pubblicità -

Addio alle due ciminiere alte 60 metri. È iniziata la demolizione dell’ex inceneritore di San Donnino con l’abbattimento della coppia di super “camini”. Qui entro il 2026 nascerà un nuovo impianto di Alia Multiutility per recuperare materiali preziosi da tutti quegli apparecchi elettronici che buttiamo via, i cosiddetti Raee, dagli elettrodomestici fino ai computer portatili. Dopo quasi 30 anni di inutilizzo, la struttura dell’ex termovalorizzatore verrà smantellata e l’area sarà al centro di una riqualificazione per un investimento complessivo di 40 milioni di euro, di cui 3,5 milioni arrivano dal Pnrr.

La demolizione delle ciminiere

Dopo una prima fase per rimuovere le passerelle, le scale di accesso e le parti in carpenteria metallica, lunedì 8 aprile è partita la demolizione della “testa” delle due ciminiere, grazie all’utilizzo di un escavatore con braccio telescopico e pinza idraulica. Lavori a cui ha dato il via il suono della sirena, azionata simbolicamente da una squadra di rappresentati delle istituzioni e dell’azienda di servizi ambientali. Erano presenti il presidente di Alia Multiutility Lorenzo Perra, l’amministratore delegato Alberto Irace, il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Andrea Giorgio e i sindaci della piana: Sandro Fallani di Scandicci, Angela Bagni di Lastra a Signa, Andrea Tagliaferri di Campi Bisenzio e Beatrice Corsi, assessora del Comune di Sesto Fiorentino.

- Pubblicità -

Si tratta di una svolta epocale. L’inceneritore di San Donnino è stato attivo dal 1973 al luglio 1986, quando fu spento dopo che erano state appurate le esalazioni di diossina: prima è scomparso dai piani per lo smaltimento dei rifiuti, adesso sparirà anche dal panorama di Firenze, con l’abbattimento della coppia di “torri”. “La Toscana ha scelto di spingere l’acceleratore sulla sostenibilità e sull’economia circolare – ha affermato il presidente della Regione Eugenio Giani – La nuova programmazione traccia una rotta chiara, quella verso il recupero e il riciclo dei materiali tratti dalla raccolta differenziata, con residui sempre più marginali di rifiuti non riutilizzabili e destinati alla termovalorizzazione”.

Cosa sarà fatto al posto dell’inceneritore di San Donnino

In via di San Donnino è già attivo un Ecocentro di Alia, dove i cittadini possono portare i propri rifiuti. Da qui ogni giorno passano 44 tonnellate di materiali. Accanto a questo esiste un’area per la gestione e il trasferimento dei rifiuti e alcuni fabbricati a servizio del personale che cura la raccolta differenziata nella piana, che impiega 100 mezzi e altrettanti autisti. I lavori di riqualificazione dell’ex inceneritore di San Donnino prevedono la realizzazione di due nuovi edifici su 10.000 metri quadrati di superficie dove saranno recuperati i Raee (i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), oltre alla creazione di una linea specializzata nel trattamento dei pannelli solari a fine vita. Previsto inoltre il recupero funzionale del fabbricato dell’ex termovalorizzatore e la riqualificazione dell’area a verde.

- Pubblicità -

“Con l’abbattimento delle ciminiere dell’ex inceneritore passiamo, sia in termini pratici che simbolici, dal vecchio concetto di economia lineare, in cui i rifiuti venivano bruciati senza porsi minimamente il tema del loro recupero, al nuovo e ormai imprescindibile concetto di economia circolare, legato al tema del recupero della materia e della sua seconda vita“, ha spiegato Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility.

Rendering ex inceneritore San Donnino Firenze
Il rendering del progetto per l’area dell’ex inceneritore di San Donnino

Il cuore del progetto sarà proprio la filiera per dare una seconda vita ai componenti degli apparecchi che buttiamo via perché guasti o obsoleti. Il progetto di Alia prevede che da San Donnino possano passare fino a 65.000 tonnellate l’anno di Raee. Si pensa ad esempio al recupero delle plastiche, ma anche ai metalli preziosi contenuti nelle schede elettroniche (come oro, argento, palladio) o al litio, al cobalto e al nichel da estrarre dalle batterie. Secondo il piano di Alia l’impianto di recupero dei Raee nell’ex inceneritore di San Donnino sarà in funzione entro il giugno 2026.

- Pubblicità -

Il piano industriale di Alia Multiutility prevede da qui al 2028 altre azioni per la filiera del recupero, come spiegato dall’amministratore delegato Alberto Irace. Tra queste la rimessa a nuovo degli impianti di trattamento di Case Passerini a Firenze e di via Paronese a Prato. E poi, ha aggiunto Irace, “La realizzazione dei biodigestori di Montespertoli e Peccioli, di un impianto di recupero di carta e cartone a Pistoia, di uno di recupero degli scarti tessili a Prato, il potenziamento di Revet a Pontedera per quanto riguarda il riciclo delle plastiche e degli impianti Wtc, che trasformano i rifiuti indutriali che trasformano i rifiuti industriali, domestici e commerciali in combustibili alternativi e in materie prime chimiche”.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -