Un venerdì dedicato all’urbanistica.
I CONVEGNI. Ance e Inu hanno presentato questa mattina i due convegni che si svolgeranno venerdì19. A settant’anni dalla nascita della prima legge nazionale sull’urbanistica, firmata dal re d’Italia nel 1942, l’associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e la sezione toscana dell’istituto nazionale di urbanistica (Inu) hanno deciso di sviluppare due momenti di riflessione sul futuro del governo del territorio.
ANCE. Ad aprire la giornata di venerdì sarà proprio il convegno organizzato a palazzo Vecchio nel Salone dei Duecento da Ance. Il direttore di Ance Toscana, Alberto Ricci, ha spiegato che dalla nascita delle regione a statuto ordinario negli anni ‘70, la legge nazionale firmata dal re è risultata sempre più inadeguata e in ritardo rispetto alle più diverse esigenze regionali. Il convegno sarà basato sulla necessità di trovare una giusta sintesi tra la legge nazionale e la legge regionale entrata in vigore nel 2005. Consapevoli del fatto che non è possibile pensare ad una coincidenza tra le due, né è possibile immaginare di tornare ad una visione centralista dell’urbanistica come quella del 1942, occorre appunto trovare un punto di contatto tra queste due visioni estreme.
INU. Nel pomeriggio di venerdì invece al cenacolo del Fuligno, l’argomento sarà portato avanti dalla sezione della regione Toscana dell’istituto nazionale di urbanistica. Focalizzandosi sulla realtà Toscana, durante il convegno sarà possibile parlare e discutere del cambio di rotta che l’Inu intende portare avanti sul piano del territorio. Oggi alla presentazione del convegno il presidente di Inu Toscana, Enrico Amante, ha spiegato che durante questo anno, l’istituto si è confrontato con coloro che i progetti riguardo la città li vivono da dentro: dall’università agli ordini, dalle associazioni ambientaliste fino alle cooperative, dagli stessi urbanisti agli uffici comunali. Quello che ne è venuto fuori è stata una dilagante scontentezza su tutti i fronti. Inu quindi vuole partire da questo punto per cambiare rotta.
IL CAMBIO DI ROTTA. Una richiesta di svolta viene fatta soprattutto a tre settori specifici. Alla Regione Toscana viene chiesto un maggior impegno per quanto riguarda le risorse (pensare che quest’anno sono stati dati solamente cento milioni di euro per finanziare tutti i comuni toscani) e più formazione, ovvero un maggior numero di corsi di formazione gratuiti necessari, nell’ambito urbanistico, per far crescere lo scambio culturale. Agli amministratori viene chiesto un maggiore investimento nel piano urbanistico per far si che questo venga con il tempo modificato. E infine vengono tirati in causa gli urbanisti stessi che, Amante dice, “devono tornare ad occuparsi di urbanistica, della città. Senza più sprecare tempo dietro le procedure burocratiche che sono di competenza di altri ambiti. La loro attenzione deve essere rivolta solo ai disegni urbani, ai progetti di città migliori”.
VELOCIZZARE I TEMPI. La Toscana è stata tra le prime regioni italiane a rivoluzionare l’urbanistica tradizionale: con la legge del 1995 il piano regolatore di ogni città della nostra regione doveva essere sostituito con due strumenti separati: il piano strutturale e il regolamento urbanistico, quest’ultimo da rinnovare ogni cinque anni. Secondo i dati Irpet, questo processo richiederebbe dai sei agli otto anni, ma molti centri toscani, Firenze in primis su tutti, è ancora molto indietro nell’adeguarsi. Siena, ad esempio, ha concluso il piano strutturale recentemente e Pistoia sta ancora lavorando al riguardo. Quindi in molte città toscane non si hanno strumenti del tutto adeguati per portare avanti un iter urbanistico completo. Ma se si vuole che anche il settore urbanistico aiuti la Regione e l’Italia intera a risollevarsi dalla crisi è necessario, fanno sapere Amante e Ricci, “aiutare gli investimenti nelle città e avere delle procedure ben chiare in tema urbanistico”. Proprio a seguito dei problemi che i maggiori centri toscani stanno affrontando, durante il convegno dell’Inu interverranno, oltre all’assessore regionale Anna Marson, anche numerosi amministratori locali.