I lavori per la nuova sede sono fermi da un anno. Ma l’attività della Croce Rossa di Scandicci non si è fermata un solo giorno. Era il 13 marzo 2017 quando le fiamme divamparono nel cantiere in via Vivaldi, in quella che da lì a un paio di mesi avrebbe dovuto diventare la nuova casa della Croce Rossa.
Dopo l’incendio il comitato scandiccese della Cri, tramite il proprio legale, chiese l’interdizione del cantiere e la nomina di un consulente tecnico d’ufficio per fare una verifica congiunta con i periti di tutte le aziende e i professionisti che avevano lavorato nell’area. Il procedimento legale si è interrotto dopo il fallimento di una delle ditte, è stata presentata una nuova istanza: nel frattempo è passato un anno senza che sia stato possibile fare la verifica dei danni, dello stato dell’edificio e quindi dei lavori, dei costi e dei tempi necessari per concludere gli interventi.
La Cri, che conta 180 volontari di cui 60 attivi quotidianamente, però ha continuato la sua attività: la macchina del soccorso non si è mai fermata, anzi a fine 2017 abbiamo fatto il 15 per cento in più di servizi”, dice il presidente Gianni Pompei. Dagli ultimi giorni di febbraio è partito anche un progetto Afa, di attività fisica adattata per anziani. “Ci siamo rimboccati le maniche, superando disperazione e alibi, scommettendo tutto sulla nostra forza di fare del bene”.
Una mano per trovare una casa provvisoria è arrivata dal Comune che ha concesso in comodato d’uso i locali di sua proprietà dell’ex liceo Alberti. Una sistemazione temporanea: l’edificio è stato venduto, “ma il bando prevede che il passaggio tra Comune e proprietario avverrà solo a progetti approvati, ciò ci dà un po’ di respiro, confido di avere almeno dodici mesi davanti a noi e nel frattempo auspico di avere risposte sulla sede di via Vivaldi”, afferma Pompei.
Ora, dopo 25 anni al sevizio di Scandicci, è la Croce Rossa a chiedere aiuto alla città. Proprio il 13 marzo verrà lanciata la campagna di crowdfunding #sostengocriscandicci, per raccogliere fondi per completare la nuova sede e “accantonare quello che può essere raccolto per ogni evenienza” spiega Pompei. “Se ci aiutate, vi aiutiamo 365 giorni all’anno giorno e notte” è l’appello.
IL PROGETTO ANDATO IN FIAMME
I lavori per la nuova sede della Cri sono iniziati nel gennaio 2016, in un terreno comprato due anni prima. Un progetto che guarda al futuro: nell’edificio, eco-sostenibile, oltre a sala riunioni, camere, spogliatoi e cucina, spazi per beneficenza e formazione, è prevista un’area dedicata ai più piccoli, con baby parking e baby point, ambulatori per assistenza pediatrica, dentisti per bambini, ginecologi e ostetriche. Nel progetto la Cri ha investito 800 mila euro.
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