La vita dei (neo)laureati si fa sempre più dura. Lo dice Almalaurea, che ha presentato oggi il XIII rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati (quelli del 2009). E le notizie – come purtroppo era facile aspettarsi – non sono buone.
DISOCCUPAZIONE. A un anno dalla laurea, infatti, non solo aumenta la disoccupazione ma, tra i “fortunati” che un posto riescono ad accaparrarselo, ci sono bassi stipendi e precarietà in aumento. Tra i laureati triennali, la disoccupazione passa dal 15 al 16% rispetto all’anno precedente, e la disoccupazione cresce anche fra i laureati specialistici biennali (dal 16 al 18%) e fra gli specialistici a ciclo unico (dal 14 al 16,5%).
LAVORO (POCO) STABILE. Ma le brutte notizie non finiscono qua. A un anno dall’acquisizione del titolo – rivela infatti il rapporto di Almalaurea – diminuisce il lavoro stabile per i laureati di ogni livello, e in maniera superiore rispetto all’anno precedente. Contemporaneamente, si dilata la consistenza del lavoro atipico. E un campanello d’allarme è dato anche dalla crescita del lavoro nero: rispetto al 2007, i laureati occupati senza contratto sono sempre di più.
STIPENDI. Poi c’è il capitolo stipendi. A un anno dalla laurea, le retribuzioni si attestano intorno a 1.150 euro per i laureati di primo livello e di poco sotto ai 1.100 euro per i titoli magistrali, e perdono ulteriormente potere d’acquisto.
OCCUPAZIONE IN ROSA. Infine il capitolo donne. Il gentil sesso – conferma Almalaurea – continua a essere penalizzato nel mercato del lavoro: tra i laureati specialistici biennali, a un anno dal titolo, il divario è di 6 punti percentuali: lavora il 59% degli uomini e il 53% delle donne. E con il trascorrere del tempo dal conseguimento della laurea il divario tende ad accentuarsi ulteriormente, sia in termine di numero di occupati che di retribuzione. Così, emerge che a cinque anni dalla laurea gli uomini guadagnano più delle loro colleghe, con una differenza intorno al 30%: in media, 1.519 euro gli uomini, 1.167 le donne. Non certo un bell’augurio alla vigilia dell’8 marzo.
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