Verso la liquidazione per l’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), adesso di proprietà della Qf di Francesco Borgomeo. Tra l’azienda e i dipendenti, riuniti per la maggior parte nel Collettivo di fabbrica, è scontro totale.
La ex Gkn verso la liquidazione: la dura presa di posizione del Collettivo di Fabbrica
Le ultime 24 ore sono state caratterizzate da numerose polemiche. Sullo sfondo la preoccupazione per la ex Gkn in liquidazione e le 300 persone che resterebbero senza lavoro. Il Collettivo di Fabbrica ha fatto un comunicato molto duro. Gli operai hanno denunciato che lo scorso 14 febbraio è arrivato l’ufficiale giudiziario per effettuare i primi due pignoramenti mobiliari che riguardano un robot motoman e un macchinario automatico per il controllo qualità. Gli operai hanno anche ricordato di essere “al quarto mese senza stipendio, senza tredicesima”. L’azienda, secondo gli operai, “non manca neanche le buste paga”.
Sul fatto che la ex Gkn sia verso la liquidazione c’è la conferma anche di Qf che racconta la sua versione. Il gruppo di Qf si definisce “stupito” del fatto che il movimento “Insorgiamo” sia sorpreso che la Qf dovrà andare in liquidazione. Questo perché, secondo Qf, “il movimento politico ha fatto di tutto, secondo noi in maniera scientifica, per far fallire Qf al fine di espropriare lo stabilimento e disporre dei beni a loro piacimento”.
Nel frattempo la Regione sta lavorando per continuare a cercare alternative. Il consigliere per le crisi aziendali del presidente Giani Valerio Fabiani ha parlato di incontri con possibili investitori in questi giorni. Serve sbloccare la situazione.
“Lavoriamo insieme per una soluzione”
Nel frattempo il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, che ancora non ha commentato la possibile liquidazione della ex Gkn, ha fatto un appello agli operai ad aver maggior serenità cercando di lavorare tutti insieme per una soluzione. Nardella ha fatto riferimento al fatto che, per la sua esperienza, nessuna via d’uscita si trova con toni accesi. Anche in questo caso gli operai (che tempo fa avevano anche occupato Palazzo Vecchio) hanno risposto in modo deciso chiedendo al sindaco di rinunciare agli ultimi quattro mesi di stipendi. “Se risolvesse la situazione lo farei”, la replica di Nardella. La situazione resta tesa, tesissima.