A Firenze la nuova era della tv inizierà il 18 novembre. E allora scatta la corsa all’acquisto del decoder, la scatoletta magica che permette ai vecchi televisori (a patto che non siano troppo “anziani”) di adeguarsi alla nuova tecnologia. Ma in alcuni casi bisognerà mettere mano al portafoglio due volte: per l’apparecchio tv e per l’antennista.
IL CRONOPROGRAMMA. Lo switch-off, ossia lo spegnimento dell’attuale segnale, inizierà l’8 novembre, per concludersi tra il 22 e il 23 novembre con Grosseto, Argentario, Isola del Giglio e comuni dell’Amiata Senese. L’otto novembre sarà la volta della Garfagnana, il giorno dopo dell’Abetone e Appennino Tosco-Emiliano, insieme ai comuni delle province di Pistoia e Prato. Il 10 toccherà all’alto Mugello, l’11 al Mugello, il 14 alla provincia di Arezzo e al Casentino. A metà mese la tv digitale sbarca all‘Isola d’Elba e nel comune di Piombino (15 novembre), il giorno dopo in Versilia e in parte provincia di Lucca.
DECODER. La restante porzione della provincia di Lucca sarà interessata dallo switch-off il 17 novembre, insieme alle province di Massa Carrara, Siena e al Valdarno aretino. Il 18 infine decoder accesi a Firenze, Prato, Pistoia, Livorno, Pisa e nelle zone costiere centrali. Lo switch-off per i 14 comuni della Lunigiana (inizialmente previsto per il 4 novembre) è stato rinviato a data da destinarsi, a seguito dell’alluvione che ha messo in ginocchio la zona.
I TIMORI DI ROSSI. “Avevamo chiesto il rinvio del passaggio al digitale e le difficoltà che si stanno registrando confermano che questa sarebbe stata la strada più opportuna – ha detto oggi il presidente della regione Rossi – ma il ministro Romani, nonostante le nostre richieste, ha preferito tirare dritto. Da parte nostra stiamo facendo di tutto perché questo difficile ‘trasloco’ causi il minore disagio possibile ai cittadini e non diventi una trappola per una parte consistente dell’emittenza toscana”.
CHI RISCHIA. In pratica chi non avrà un televisore di ultima generazione o un decoder (che si può collegare solo agli apparecchi dotati di presa scart) rimarrà a secco di televisione. Altro problema la ricezione: il digitale necessita di un segnale chiaro. In alcuni casi si dovrà quindi chiamare un attennista. I problemi riguardano la copertura: le zone più marginali rischiano il blackout, avendo sul loro territorio ripetitori non gestiti direttamente dalla Rai, ma da enti o privati che possono faticare a trovare i fondi per questo passaggio tecnologico.
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