venerdì, 18 Ottobre 2024
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Iniziano i lavori per proteggere Firenze da una grande piena dell’Arno

5 chilometri di sponde interessate, rifacimento completo delle spallette in alcuni tratti e barriere temporanee anti-piena. Si parte dal centro storico

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Al via i primi lavori per mettere al riparo Firenze da una grande piena dell’Arno, come quella dell’alluvione del 1966, secondo quanto previsto nel progetto della Regione Toscana per migliorare la sicurezza idraulica lungo il corso urbano del fiume. Si parte da lungarno Diaz, che da giovedì 10 ottobre e fino all’inizio di gennaio sarà chiuso al traffico tra Ponte alle Grazie a piazza Mentana.

Il progetto della Regione

Nel complesso il piano della Regione, finanziato con oltre 14,7 milioni di euro del Pnrr, interesserà da qui al 2025 cinque chilometri di sponde, da ponte Santa Trinita fino a Nave a Rovezzano. I lavori comporteranno il rifacimento delle strutture di contenimento dell’Arno, in modo da riuscire a sostenere l’impatto di portate di piena con tempo di ritorno di 200 anni, eventi della dimensione della grande alluvione.

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Nei tratti di Lungarno Diaz, Lungarno delle Grazie e Lungarno Acciaiuoli è previsto il consolidamento dei muraglioni d’argine, oltre alla demolizione e il rifacimento delle spallette. Sugli ultimi due lungarni saranno saranno anche creati gli alloggiamenti per poi installare, in caso di piena dell’Arno, barriere temporanee mobili alte 2 metri circa. Si tratta dei cosiddetti “panconi”, da montare nel giro di 8 ore sulle spallette in caso di bisogno. Da Rovezzano all’Anconella saranno poi risistemati gli argini in terra, mentre  tra l’Hotel Ville sull’Arno e il Torrente Affrico saranno realizzate barriere fisse in acciaio corten di altezza massima di un metro.

Lavori per proteggere Firenze da una grande piena dell’Arno

“Si tratta di un intervento strutturalmente importante per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Firenze, ma con lavori non impattanti” ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani durante la presentazione del piano. Misure che si aggiungono agli “altri interventi fatti a monte dell’Arno, come la Cassa d’espansione Pizziconi, quasi pronta e con una capacità di 3,1 mln di mc, il complesso di laminazione di Figline e l’innalzamento della diga di Levane“, ha spiegato il governatore. Qui il pdf con il dettaglio degli interventi.

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