domenica, 24 Novembre 2024
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Legacoop Produzione e Servizi: “Mancano politiche industriali di lungo periodo”

A Firenze l'assemblea di mandato di Legacoop Produzione e Servizi. Al centro dell'attenzione la Legge di Bilancio e i possibili correttivi

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Politiche industriali di lungo periodo, revisione dei prezzi negli appalti e un’autentica partnership pubblico-privato, anche per affrontare l’emergenza casa. Queste le richiese al governo emerse dall’Assemblea di mandato svolta a Firenze da Legacoop Produzione e Servizi, che rappresenta oltre 2.400 tra cooperative e consorzi, con 143.000 addetti e un valore della produzione di 18 miliardi di euro nel 2023.

L’assenza di politiche industriali di lungo periodo e di progettualità affossano la crescita e lo sviluppo dell’economia – ha dichiarato il presidente nazionale di Legacoop Produzione e Servizi, Gianmaria Balducci – Attraversiamo un momento complicato, soprattutto a causa delle tensioni internazionali che abbattono la fiducia dei mercati interni. Dal governo ci aspettiamo azioni concrete rilanciare l’economia. Serve progettualità, investimenti infrastrutturali di lungo respiro coerenti con le necessità infrastrutturali dei territori”.

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Le priorità per le cooperative

L’assemblea, che vede anche il rinnovo degli organismi nazionali dell’associazione, è la seconda della storia dell’organizzazione nata nel 2019 dalla fusione tra ANCPL e Legacoop Servizi. I settori di attività rappresentati vanno dall’edilizia all’impiantistica, la manifattura e l’industria, la logistica e i trasporti, la ristorazione collettiva, il multiservizi e i servizi ambientali, l’ingegneria e il restauro.

Valorizzeremo il ruolo dei consorzi, centrali –e di certo necessari, al contrario di quanto definito nel Codice dei contratti pubblici- in un momento in cui gli appalti di costruzioni e di servizi stanno raggiungendo complessità mai viste prima, non solo a livello dimensionale, ma come ventaglio di competenze. Progetteremo il futuro dell’Italia, con un’attenzione particolare a quanto accade in Europa: le politiche europee incidono in modo determinante – positivamente o negativamente – sull’andamento dei mercati interni e delle nostre filiere”, ha aggiunto Balducci.

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“Chiediamo modifiche della legge di Bilancio”

Argomenti condivisi anche dal direttore Andrea Laguardia. “Incalzeremo il Governo chiedendo modifiche sostanziali alla Legge di Bilancio e una maggior attenzione nei confronti di settori indispensabili per la crescita economica che permettono a migliaia di lavoratrici e lavoratori di avere un lavoro dignitoso – ha detto – Serve una modifica sostanziale del codice degli appalti, con norme certe ed esigibili per la revisione dei prezzi, che tengano conto degli aumenti salariali previsti dai Ccnl. Servono interventi strutturali per abbassare il costo del lavoro, anche attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali. Il decreto correttivo proposto da Salvini è insufficiente. Serve più coraggio da parte del Governo per rilanciare un’economia in affanno”.

Il presidente di Legacoop Simone Gamberini ha evidenziato un’assenza di visione e di adeguate politiche industriali italiane ed europee.”Nella manovra delineata dal Governo non si trovano sufficienti misure di sostegno agli investimenti che le imprese debbono affrontare per migliorare la loro competitività nelle transizioni digitale e green, mentre, nel contempo, si abolisce l’ACE, determinando un maggior carico IRES sulle imprese superiore, in media, al 10%. Non c’è traccia delle risorse necessarie per procedere alla revisione dei prezzi negli appalti di servizi, indispensabile per garantire la qualità agli utenti e la sostenibilità economica per le imprese che affrontano un rilevante aumento dei costi legati all’inflazione e agli aumenti retributivi conseguenti ai rinnovi contrattuali. Così come manca la conferma delle risorse per l’adeguamento dei prezzi negli appalti dell’edilizia che bloccherà molti lavori dei progetti PNRR, allo stato l’unico vero stimolo alla crescita dell’economia”. Tra le richieste anche un partenariato pubblico privato per l’emergenza casa in favore delle persone che vivono le persone in disagio economico ma che non possono accedere agli alloggi pubblici.

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