La tomba di Lorenzo Orsetti prenderà posto nel cimitero delle Porte Sante di Firenze, vicino alla basilica di San Miniato al Monte. I genitori del giovane hanno accettato la proposta lanciata dal sindaco di Firenze Dario Nardella per la sepoltura nel cimitero-simbolo della città.
“Sono felice che la famiglia Orsetti abbia accolto il nostro invito per la sepoltura di Lorenzo alle Porte Sante, dove riposano anche altri partigiani che si sono battuti per la libertà”, ha commentato su Twitter Nardella.
Chi era Lorenzo Orsetti
Nato a Firenze nel 1986, un passato nell’alta ristorazione fiorentina come cuoco e sommelier, Lorenzo Orsetti per un anno e mezzo è stato impegnato in Siria: combatteva l’Isis a fianco delle milizie curde dell’Ypg, l’Unità di protezione del popolo.
Proprio a Firenze si è avvicinato alla causa curda e nel settembre 2017 è arrivato nel Paese mediorientale, ha seguito l’addestramento militare dell’Ypg e ha iniziato a combattere lo Stato Islamico. È stato lo stesso Califfato ad annunciare il 18 marzo 2019, di aver ucciso il giovane fiorentino: Lorenzo Orsetti è morto durante un’imboscata nel villaggio di Baghuz, nella Sira sud-orientale, dove si trovava insieme al suo battaglione.
“Se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo – scriveva Lorenzo Orsetti nella lettera-testamento aperta dopo la sua scomparsa – Non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà”.
Il rimpatrio della salma
La famiglia di Orsetti ha deciso di far rientrare la salma in Italia. Le operazioni non sono facili, la bara è stata bloccata per settimane nella Siria del Nord, per partire il 5 maggio, salutata con onorificenze militari. Poi è arrivata nel Kurdistan a disposizione del consolato italiano per le pratiche necessarie al rimpatrio.