mercoledì, 20 Novembre 2024
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L’Università di Firenze dà un taglio ai corsi. E due parlano inglese

Due corsi svolti interamente in inglese e 5 corsi diventano a numero programmato: sono le novità dell'offerta formativa per il nuovo anno accademico 2011-2012 dell'Ateneo fiorentino, approvata oggi dal Senato accademico. Saranno attivati 7 corsi in meno rispetto allo scorso anno.

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Due corsi svolti interamente in inglese e 5 corsi diventano a numero programmato: sono le novità dell’offerta formativa per il nuovo anno accademico 2011-2012 dell’Ateneo fiorentino, approvata oggi dal Senato accademico. Saranno attivati 7 corsi in meno rispetto allo scorso anno.

MENO CORSI MA IN INGLESE. In totale saranno 139 i corsi di studio attivati (66 di primo livello, 7 a ciclo unico e 66 di secondo livello), 7 in meno rispetto al 2010 -2011. I corsi in inglese sono quello di laurea magistrale in economia dello sviluppo avanzata e il curriculum architectural design del corso di laurea magistrale in architettura.

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CORSI INTERATENEO. Nel corso di laurea magistrale in giurisprudenza il percorso speciale per il conseguimento del doppio titolo italiano e francese diventa dal prossimo anno un corso interateneo con la Sorbona di Parigi. Interateneo, con l’Università di Siena, diventa poi il corso di laurea in igiene dentale.

QUELLI A NUMERO CHIUSO. Ad accesso a numero programmato tre dei corsi di laurea della facoltà di farmacia (i cicli unici di farmacia e chimica e tecnologia farmaceutiche e la triennale in scienze farmaceutiche applicate) e le due triennali in scienze biologiche e biotecnologie. Spiega a tal proposito il prorettore alla didattica Anna Nozzoli: “Il numero degli accessi previsti, 1.112, non si discosta di molto dal numero degli iscritti nell’ultimo anno accademico. La prova di selezione per questi 5 corsi sarà unica”.

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CORSI RIDOTTI DEL 30%. L’offerta didattica per l’anno accademico 2011-2012, spiega in generale il prorettore, ”è stata approntata secondo i principi di un processo di riorganizzazione già da tempo avviato – negli ultimi tre anni i corsi di laurea sono stati ridotti di oltre il 30% – e perseguito ai fini del conseguimento della qualità e della sostenibilità in termini di docenza e di strutture”.

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