domenica, 22 Dicembre 2024
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Mai più un altro caso Concordia: arriva l’ordinanza anti-inchino

È stato firmato oggi un protoccolo che permetterà, in caso di bisogno, di velocizzare la risposta in caso di incidente o di situazioni pericolose. L'obiettivo è infatti quello di migliorare i livelli di sicurezza e ridurre gli incidenti in mare.

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Più sicurezza nel Mar Tirreno: adesso arrivano quattro nuovi radar e un divieto “anti-inchino”.

BASTA INCHINI. L’obiettivo è rendere la navigazione lungo le coste toscane più sicura. Anche alla luce dei recenti incidenti avvenuti nel Mar Tirreno, il naufragio della Costa Concordia al largo del Giglio fra tutti, oggi la Regione, il corpo delle capitanerie di porto-guardia costiera e i comuni di Livorno, Piombino e Monte Argentario hanno firmato un accordo per rendere più sicuro il mare toscano. Infatti a neanche un anno dal naufragio della Costa Concordia, arriva l’ordinanza “anti-inchino”: dal 12 novembre entrerà in vigore il divieto di navigazione a due miglia dalle coste toscane. Il divieto prevedrà naturalmente delle deroghe laddove ci sono i porti, ma sarà diffuso in modo capillare e riportato fedelmente  su tutte le carte nautiche.

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I RADAR. L’accordo prevede anche l’installazione di quattro nuovi radar a completamento del servizi di assistenza al traffico marittimo e attività di sorveglianza e monitoraggio, a cui sono chiamati a partecipare anche il consorzio Lamma, per la fornitura di dati meteorologici e oceanografici, e l’Arpat, in caso di eventi che comportino impatti sull’ambiente. I nuovi radar saranno installati in località Isola di Gorgona e Darsena petroli del Porto di Livorno, in località Poggio Batteria, nel comune di Piombino e presso il sito dell’aeronautica militare nel comune di Monte Argentario. Ma solo la strumentazione, per quanto necessaria, non sarebbe sufficiente. Il protocollo avvia infatti una collaborazione per integrare le attività di monitoraggio del traffico marittimo e di controllo di eventuali sversamenti in mare di sostanze inquinanti, per rafforzare la sorveglianza aeronavale e migliorare la capacità di misurare e prevedere le dinamiche fisiche, biologiche e ecotossicologiche dell’ambiente marino.

I CASI. Numerosi i casi negli ultimi anni che hanno messo a repentaglio la sicurezza in mare: il 17 dicembre 2011 la motonave Eurocargo Venezia della società Grimaldi perde nel mare della Gorgona centonovantotto bidoni contenenti catalizzatori industriali esausti; lo scorso 13 gennaio la Costa Concordia naufraga sugli scogli dell’Isola del Giglio; nei primi giorni di giugno la motonave battente bandiera panamense Merse II, carica di tondini di ferro, si incaglia sugli scogli a sud di Rio Marina. Sono solo i fatti critici più recenti, ma sono così importanti e gravi che hanno aperto un grosso dibattito sulla sicurezza della navigazione marittima lungo le coste toscane, concluso oggi con l’accordo regionale.

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SALVAGUARDARE IL NOSTRO MARE. “Tutela del mare, sicurezza della navigazione e sviluppo economico sono tre aspetti che consideriamo prioritari e che devono coesistere – ha affermato oggi il presidente Enrico Rossi, dopo aver firmato il protocollo di intesa con l’ammiraglio ispettore capo Pierluigi Cacioppo e i rappresentanti dei comuni interessati, alla presenza del sottosegretario del Ministero delle infrastrutture e trasporti Guido Improta – In questi mesi abbiamo lavorato per costruire insieme un sistema di avanguardia, che cambi la qualità della navigazione e tuteli in maniera sempre più efficace le nostre coste e l’arcipelago, un tratto di mare di bellezza impareggiabile in cui transitano mille navi l’anno”. “Il prossimo passo verso un margine ancora superiore di sicurezza adesso sarà l’introduzione di un sistema satellitare per il quale la Regione Toscana sta chiedendo finanziamenti europei” ha concluso il presidente della regione.

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