Un lungo fiume di lumini accesi, giovani e anziani, religiosi e non, da Ponte alle Grazie fino al “monte” che dall’alto veglia la città. Oltre 10mila persone hanno preso parte alla fiaccolata per la pace in Medio Oriente che si è svolta a Firenze nella serata del 23 ottobre, manifestazione nata dall’appello di Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. Un’iniziativa unitaria senza bandiere né simboli che ha visto l’adesione dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir e del rabbino capo Gadi Piperno, uniti in una stretta di mano simbolica. La Comunità ebraica invece ha deciso di non essere presente ufficialmente, lasciando però ai singoli la libertà di unirsi al corteo.
La partecipazione alla fiaccolata per la pace di Firenze
Gli organizzatori hanno stimato in 15mila i partecipanti alla marcia silenziosa. Non è stato facile quantificare infatti quante persone hanno preso parte alla fiaccolata per la pace di Firenze, che ha è partita da Ponte alle Grazie per poi salire lungo le rampe del Poggi, prima al piazzale e poi alla basilica di San Miniato al Monte, dove Padre Bernardo ha fatto un breve intervento. In più punti il corteo si è diviso e ha cercato strade alternative, creando anche qualche problema al traffico cittadino. Alcuni hanno scelto di salire la scalinata di San Miniato, altri sono arrivati dall’entrata laterale. Ma alla fine il piazzale davanti alla basilica è risultato fin troppo piccolo per ospitare tutti.
Le parole di Padre Bernardo
“Questa salita, questo affanno, questo sudore ci ha ricordato che la pace non è affatto un’esperienza scontata, chiede percorsi, chiede salite, chiede condivisioni e stasera la città è diventata un bellissimo laboratorio e cantiere di pace”, ha detto Padre Bernardo di fronte alla basilica. Dopo aver invocato la liberazione di tutti gli ostaggi, il religioso ha fatto appello ai “signori delle guerre” perché fermino il conflitto, rivolgendo un pensiero anche agli altri conflitti in corso, da quello in Ucraina al Sudan. Poi ha concluso il suo intervento con una poesia di Mario Luzi.
Le adesioni alla fiaccolata per la pace di Firenze
Tante le realtà e le associazioni che hanno aderito alla fiaccolata per la pace di Firenze, dalla Cgil – che ha curato l’organizzazione del corteo – agli scout, dalla Cittadella della Pace di Rondine a Libera, da Arci all’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti. In testa al corteo, accanto a padre Bernardo, c’erano anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani. E poi politici, rappresentanti di istituzioni e tante persone comuni.
“Padre Bernardo Gianni ha espresso quello che pensiamo sia io che il rabbino, ovvero dire no alla violenza, a qualsiasi violenza, verso qualsiasi persona – ha commentato l’imam Izzedin Elzir – Oggi c’è la dimostrazione che Firenze grida no a qualsiasi violenza, no a qualsiasi guerra, e di non stare al gioco del più potente. La bellezza è nella pluralità, non c’è una comunità che ha una voce unica, ma siamo tutti insieme”. I cortei che si erano svolti finora in città si sono schierati su posizioni opposte, pro Israele o per la Palestina.