mercoledì, 20 Novembre 2024
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Marson: ”Al lavoro sulla legge urbanistica. La Toscana è a buon punto”

Oggi al convegno “Quale governo per il territorio toscano?” organizzato da Inu Toscana è intervenuta anche l’assessore Anna Marson riguardo la modifica regionale della legge urbanistica.

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Oggi al convegno di Inu Toscana si è parlato della legge regionale sull’urbanistica.

IL CONVEGNO. Durante il convegno “Quale governo per il territorio toscano?” al Cenacolo del Fuligno organizzato da Inu Toscana (istituto nazionale di urbanistica) si è parlato ovviamente di urbanistica e soprattutto si è portato avanti il dibattito sulla legge 1/2005. Da vari punti di vista si è discusso oggi anche sulla necessità di uscire dall’impasse legislativo che da tempo attanaglia la Regione. 

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L’ASSESSORE. Durante il convegno è intervenuta anche l’assessore regionale all’urbanistica, Anna Marson: “Stiamo lavorando da quasi due anni alla riforma sistematica della legge regionale 1/2005 – ha detto – Abbiamo dovuto interrompere la revisione più volte anche a causa dei decreti legislativi promossi dal Governo, provvedimenti che richiedevano di essere trattati dall’ordinamento regionale”. Inoltre ha continuato dicendo che “man mano che la revisione della L.R. 1/2005 è proceduta sono emersi nuovi elementi da considerare alla luce del mutato scenario economico e politico nazionale”. Ed infiene ha concluso dicendo: “Stiamo rimettendo mano ad alcune parti della legge che inizialmente non pensavamo di dover rivedere. Posso assicurare comunque che il nostro intervento è a buon punto e Inu Toscana sarà parte attiva del processo”.

MODIFICHE NECESSARIE. A prendere la parola durante il convegno è stanto anche Enrico Amante, presidente di Inu Toscana, che ha sottolineato la necessità di “un intervento organico e innovativo del corpo normativo, dopo un biennio di interventi settoriali sul governo del territorio, con sedici modifiche espresse alla legge regionale 1/05 che hanno cambiato frammentariamente l’intero quadr”. “È necessario semplificare i procedimenti e gli strumenti, – ha concluso – introdurre nuovi istituti, quali i crediti edilizi e la perequazione territoriale, per liberare il piano dalla burocrazia e tornare ad occuparsi di disegno urbano e territoriale”.

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