Al via da questa mattina la prova della maturità più temuta dagli studenti, il colloquio a tu per tu con i prof della commissione, una vera e propria interrogazione su tutte le materie. L’orale rappresenta per tutti l’ultimo ostacolo da superare prima di poter andare finalmente in vacanza.
LA PROVA PIU’ TEMUTA. Secondo un sondaggio di Studenti.it in collobazione con Swg per la maggior parte dei maturandi intervistati, circa mille giovani, la prova orale è quella più temuta e difficile in assoluto. Secondo gli studenti, a differenza della scrittura dove si ha del tempo per riflettere e magari scopiazzare, con l’orale si deve rispondere alle domande non solo dei prof ma anche dei commissari esterni, spesso visti come “i più cattivi”.
CHI PARTE BENE E’ GIA’ A BUON PUNTO. La prova dura una media di 40 minuti ma può durare meno se la commissione è stanca oppure parecchio di più. La prima cosa che sarà chiesta è di illustrare il percorso pluridisciplinare concordato con i prof e sul quale lo studente avrà lavorato fino a quel momento. Iniziare con un argomento familiare è un buon punto di partenza.
RISPONDERE ANCHE SENZA SAPERE LA RISPOSTA. Ecco alcuni consigli degli esperti per evitare che l’incubo della scena muta diventi realtà. Innanzitutto se non si è inquadrato il tipo di risposta da fornire, è bene cominciare dalla ricostruzione del problema, sperando che l’esaminatore indirizzi ulteriormente, come abitualmente capita, con delle precisazioni, da ascoltare con calma: è meglio non barare dicendo “è quello che volevo dire!” o “lo stavo per dire”, perché susciterebbe antipatia; bisogna invece continuare dall’imbeccata ricevuta.
AGIRE CON ASTUZIA. Se invece, si è inquadrato il problema, si può inserire nella risposta un accenno a un tema conosciuto: con buona probabilità l’esaminatore abboccherà all’invito, chiedendo di approfondire proprio quello. Ciò trasformerà l’esame in un amichevole colloquio. Al contrario, se si è deboli su di un punto, meglio cercare di non scoprirsi su di esso, senza far notare che lo si sta evitando.