venerdì, 13 Dicembre 2024
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Morto in carcere francese, continua il caso

Secondo il procuratore di Grasse il 36enne viareggino ''non subì percosse'', ma il legale della famiglia di Daniele Franceschi non ci sta: ''I familiari non nutrono fiducia nelle versioni di comodo fornite dalla Franci. Daniele ha il setto nasale fratturato''.

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Continua il caso legato a Daniele Franceschi, il 36enne viareggino morto ad agosto in un carcere francese in circostanza poco chiare.

LA PROCURA. Sul caso, infatti, è intervenuto il procuratore di Grasse, Jean-Michel Cailliau, secondo cui nella morte del toscano, avvenuta in carcere il 25 agosto scorso, non ci fu ”nulla di irregolare”, e il detenuto viareggino ”non subì percosse”.

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“TRASPARENZA”. ”Tutto sarà fatto nella massima trasparenza”, ha anche detto il procuratore transalpino, dopo che nei giorni scorsi il fermo della madre del 36enne in Francia aveva riacceso le luci sul caso.

LA FAMIGLIA. Ma la versione del procuratore non convince famiglia di Franceschi che, tramite il suo legale, fa sapere: ”I familiari non nutrono fiducia nelle versioni di comodo fornite dalla Francia – dice l’avvocato Aldo Lasagna – Daniele ha il setto nasale fratturato”.

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