Adesso nel Patto per la notte sono coinvolte anche le basiliche fiorentine.
LA PROPOSTA. L’idea è stata proposta dal Comune: coinvolgere anche i responsabili delle chiese all’interno del “Patto per la notte”, a cui aderiscono molti locali del centro, per combattere il degrado e la sporcizia che derivano dalla movida notturna e che interessano anche la aree intorno alle basiliche fiorentine. Ieri quindi si è discusso soprattutto della situazione e dei problemi che affliggono le aree circostanti le sei principali basiliche di Firenze.
AL TAVOLO. A discutere di questa proposta ieri in prefettura si sono riuniti il prefetto Luigi Varratta, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, il vicesindaco Dario Nardella, i vertici provinciali delle forze di polizia e i rappresentanti di Santa Maria del Fiore, San Lorenzo, Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e Santissima Annunziata.
LE PROBLEMATICHE. Sono state esaminate nel dettaglio le situazioni dei singoli luoghi e sono emersi problemi comuni, collegati principalmente all’abuso di alcol e alla movida, e altre specifiche che variano da basilica a basilica, come bivacchi, sporcizia, danneggiamenti.“Siamo di fronte soprattutto a problemi di disagio e di degrado – ha detto il prefetto Varratta – non tanto di ordine pubblico. È efficace il controllo del territorio da parte delle forze di polizia, non c’è bisogno di misure straordinarie. È soprattutto una questione culturale, di comportamenti incivili e di mancanza di attenzione verso i luoghi e di considerazione per le persone”.
DIVERTIMENTO E RISPETTO. Durante l’incontro si è pensato di avviare una campagna di sensibilizzazione, rivolta soprattutto ai giovani e agli studenti che vivono la notte fiorentina. “Questa è una città d’arte e una città universitaria – ha sottolineato Varratta – non è pensabile che non ci sia la movida. L’importante è coniugare il divertimento con il rispetto. Di questo i ragazzi devono essere consapevoli. Una maggior responsabilizzazione può essere molto più efficace delle mie stesse ordinanze che proibiscono l’uso di alcolici”.