Nella discussione sulle autonomie regionali il governo “ascolti prima i sindaci, dei piccoli e dei grandi comuni” perché “non ci siano cittadini di serie B”. È questo l’appello lanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella al premier Giuseppe Conte, durante l’intervento del primo cittadino alla Camera dei deputati in occasione dell’incontro sui beni comuni che ha portato nell’emiciclo di Montecitorio sindaci da tutta Italia per l’iniziativa promossa dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni “Lo Stato dei beni comuni”.
“Il regionalismo e il centralismo regionale – ha detto Nardella rivolgendosi a Conte, presente in aula – non può essere di nuovo assunto come forma che rischi di creare discriminazioni tra i cittadini dei nostri comuni, perché la fascia tricolore che indossiamo ci ricorda che la nostra nazione è indivisibile”.
Nel suo intervento il sindaco Nardella ha anche portato come esempi positivi le esperienze fiorentine sulla valorizzazione dei beni comuni: il regolamento del 2017, l’impegno dei volontari degli Angeli del Bello, oltre alla proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre sui banchi di scuola una nuova materia di studio con voto curricolare, l’educazione alla cittadinanza.