Hanno formato un “serpentone” e percorso a passo d’uomo i viali di Firenze da nord a sud: sono più di 80 i mezzi Ncc, quelli con licenza per il noleggio con conducente, che stamani hanno dato vita a una protesta spontanea che fa seguito a quella vista ieri a Roma. Duro attacco al ministro dei trasporti Toninelli da parte dell’associazione di categoria Azione Ncc: “Toninelli dice di non capire la nostra protesta? È perché non si rende conto del danno che sta procurando”. Proteste anche a Pisa.
Il corteo spontaneo si è iniziato a formare nella mattinata, quando i primi mezzi, in maggioranza van furgonati, sono partiti dalla zona dell’aeroporto di Peretola e hanno percorso il Ponte all’Indiano. Hanno poi raggiunto i viali di circonvallazione da Ponte alla Vittoria, continuando fino a Firenze Sud per raggiungere la sede regionale della Rai.
Azione NCC: ''Toninelli ci sta danneggiando''
“Non fatico a credere al ministro Toninelli quando dice che non capisce perché le imprese Ncc stiano scendendo in strada per protestare contro il Governo”, scrive in una nota Giorgio Silvano Dell’Artino, presidente dell’associazione di aziende di trasporto con conducente Azione Ncc. “Non capisce – continua Dell’Artino – perché non è in grado di rendersi conto, e purtroppo non è la prima volta, del danno che sta procurando a migliaia di imprenditori”. “Ci hanno preso in giro e il primo a farlo è stato proprio il ministro Toninelli”.
Le ragioni della protesta NCC
Al centro della protesta c’è la norma che obbliga i veicoli Ncc a rientrare in deposito alla fine di ogni servizio e da quel deposito debba ripartire ogni volta che deve svolgere un nuovo trasporto. “Un vincolo che sia lo stesso Parlamento, sia l’Autorità per la concorrenza che la Corte di giustizia della Ue hanno più volte definito illegittimo – scrive Azione Ncc – perché impone solo ad alcune imprese dei limiti alla loro libertà di impresa punendo così i consumatori per tutelare altre aziende”.
“Basti pensare che mentre noi abbiamo dovuto sputare sangue solo per essere ascoltati – aggiunge Dell’Artino – i taxi sono stati subito ricevuti dopo di noi e hanno dettato la linea del Governo. “Altro che Governo del cambiamento – conclude Dell’Artino – questo è l’Esecutivo delle caste, che invece di garantire la libera concorrenza e la libera prestazione dei servizi da anni preferisce fare l’ennesimo favore alla lobby dei taxi facendo pagare il conto a migliaia di imprese Ncc, oltre 2.000 in Toscana, che saranno costrette a chiudere”.